Economia

Il “rischio guerra” per le assicurazioni

27
Aprile 2022
Di Alessio Ambrosino

Il conflitto in Ucraina sta avendo delle fortissime conseguenze dal punto di vista economico. Ed è in questo quadro che anche il mondo delle assicurazioni deve affrontare il “rischio guerra”, nel momento in cui vengono messi nero su bianco i nuovi contratti di polizza nei più disparati ambiti. Naturalmente in questi casi il riferimento è specialmente verso gli investimenti esteri, ma anche verso settori fondamentali dell’economia globale come quello del trasporto merci o dell’aviazione. In presenza di coperture assicurative molto ampie su determinati asset, le probabilità di soffrire gli shock sistemici come la pandemia o la crisi attualmente in corso, sono ancora più alte e risultano difficilmente gestibili.

IL MONDO ASSICURATIVO E GLI SCENARI DELLA GUERRA

Queste premesse sono utili per raccontare quanto discusso nella tavola rotonda organizzata questa mattina da GBSapri, società di brokeraggio assicurativo e patrocinato dall’Associazione Categoria Brokers, con l’intento di analizzare gli effetti della guerra nel panorama italiano dal punto di vista del risk management e del mercato delle assicurazioni.

Il primo punto di discussione ha riguardato l’impatto del sistema sanzionatorio messo in campo dal mondo occidentale nei confronti della Russia, a differenza dei paesi asiatici e di altri grandi player internazionali come l’India. La necessità di copertura assicurativa degli imprenditori che vogliono investire in Russia o nei Paesi satellite del Cremlino, verosimilmente vedrà uno spostamento verso broker esteri che potranno essere attivi dato che non è presente il regime di sanzioni imposto a Occidente. La sfida del settore assicurativo, anche italiano, sarà quella di creare le condizioni affinché le imprese possano disporre di polizze che coprono il rischio guerra aggiornate con la situazione geopolitica attualmente in corso.

Il compito dei broker è infatti di assicurare attraverso analisi del rischio polizze e contratti che tengano conto di studi approfonditi, di risks assessment che variano in base alla zona del mondo valutata. Il costante divenire di problematiche geopolitiche, ad esempio nell’ambito del trasporto merci, può risultare in eventi che devono essere ricompresi nei contratti di assicurazione, dalla pirateria al furto o all’esplosione di navi cargo in teatri bellici.

Un focus è stato inoltre approfondito sui regolamenti europei che già dal 2014 riguardano il congelamento dei fondi e in generale le limitazioni alle operazioni con gli istituti bancari russi. Da un punto di vista legale e di risk management, il framework d’azione non sarà dei più agevoli, con tantissimi procedimenti legali che si attiveranno dinanzi alle corti internazionali competenti anche per chi non rispetterà le indicazioni europee in materia, trasgredendo i regolamenti di Bruxelles.

GLI EFFETTI NELL MONDO AVIAZIONE/CYBERSPAZIO

Nell’evento di questa mattina un approfondimento è stato dedicato al settore delle assicurazioni nel campo dell’aviazione, che comprendono premi ed indennizzi molto ingenti derivanti da eventuali sinistri. Eventi come l’11 settembre, o la scomparsa del volo Malaysia Airlines del 2014, sono lì a dimostrarlo.

Il conflitto russo-ucraino ha causato le sanzioni di attori come USA, Unione europea e Regno Unito, che prevedono tra l’altro anche il divieto di assicurazione e riassicurazione degli asset acquistati da aziende e imprese russe. Questo ha comportato la risoluzione dei contratti di leasing, su cui l’aviazione commerciale russa ma anche internazionale si è basata negli ultimi decenni. Le conseguenze scaturite dalle sanzioni stanno portando al tentativo di recupero degli asset e degli aerei presenti sul suolo russo, fermati però dalle autorità del Cremlino. Centinaia di aeromobili sono bloccati e confiscati in Russia: questo sta portando alle prime azioni legali. La società irlandese AerCap ha richiesto un indennizzo di circa 3.5 miliardi di dollari per il rischio guerra, così come altre compagnie arrivate a 800 milioni di dollari. La proiezione complessiva fino alla fine del conflitto raggiunge quasi i 20 milioni di dollari di indennizzi.

Nel campo del cyberspazio, che è un mercato più piccolo in termini di dimensioni, il conflitto provocherà danni per circa 80 milioni all’anno nel settore assicurativo. I cyber rischi e il terrorismo cibernetico, elementi in gioco nella questione ucraina, sono una conseguenza del progresso: e in quanto tali sono difficilmente assicurabili, poiché le compagnie si trovano di fronte ad una complessità maggiore per un rischio “giovane” come quello a tema cyber. Una costante revisione delle polizze e delle linee guida dei contratti, si rivelerà necessaria per regolamentare e sostenere questo settore: il conflitto in corso servirà dunque anche da test, per valutare al meglio il perimetro e gli spazi di manovra dei broker.