Economia
Il Libro Bianco sul rilancio del Sud presentato al Forum Ambrosetti di Sorrento
Di Paolo Bozzacchi
Rilanciare il Sud Italia, cuore del Mediterraneo allargato. Questo l’obiettivo del Libro Bianco sul rilancio del Mezzogiorno presentato da The European House – Ambrosetti al Forum “Verso Sud” che si è tenuto a Sorrento, organizzato dalla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna.
Lo studio ha confrontato il Sud Italia con i Paesi del Mediterraneo dai punti di vista: sociale, economico, energetico e dell’innovazione. E il risultato in termini di attrattività del nostro Mezzogiorno è sorprendente. Il nostro Sud ha una capacità attrattiva molto importante, da tutti i punti di vista. In ambito energetico è terzo su 22 Paesi (punteggio 0,61 sopra la media di 0,49); in quello economico è sesto su 20 (punteggio 0,39, sopra la media di 0,34) e in quello sociale è settimo (0,56 rispetto alla media dello 0,51). Anche in ambito innovazione supera la media.
La direzione del Libro Bianco per il rilancio del Sud è stata illustrata dalla stessa Carfagna: “Polo della trasformazione e distribuzione agroalimentare, hub logistico ed energetico del Mediterraneo, centro di innovazione tecnologica e scientifica, luogo attrattore del turismo e nuovi residenti, ponte necessario tra l’Europa e il continente più giovane e promettente, l’Africa”.
Valerio De Molli (managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti): “Nell’ambito della rinnovata centralità del Mediterraneo, il nostro Paese puo’ giocare un ruolo fondamentale nella ricostruzione del proprio ruolo di forza geopolitica, economica e socio-culturale trainante in questa macro-regione. Considerato il perimetro esteso, il Mediterraneo Allargato conta 45 Paesi che generano oltre 12 trilioni di dollari di Pil (14,5% del Pil globale) e accolgono 1,2 miliardi di abitanti (15,5% della popolazione mondiale). È in questa cornice che il Sud Italia puo’ giocare una sfida di protagonismo, offrendo soluzioni e proposte all’Europa nel suo complesso”.
Marco Hannappel (Presidente e Ceo di Philip Morris Italia): “Il Forum è un’iniziativa molto importante per parlare di Mezzogiorno. Siamo tra i più importanti investitori esteri nell’ultimo decennio con oltre 2 miliardi di euro investiti in industria e agricoltura, sviluppando una grande presenza in Italia e una filiera integrata che dà lavoro a 38mila persone. Durante la pandemia abbiamo aperto il Disc a Taranto (centro per l’assistenza digitale focalizzato sui nostri prodotti innovativi). Stiamo anche valutando con attenzione la possibilità di realizzare ulteriori investimenti per promuovere l’occupazione al Sud”.
I 10 punti del Libro Bianco
1. Il Mediterraneo allargato è sempre più una regione strategica a livello globale, qui dovranno trovare sintesi i principali trend e le più importanti sfide del nostro tempo;
2. Nella regione del Mediterraneo allargato, il Sud Italia risulta essere competitivo e attrattivo;
3. Una nuova agenda di sviluppo per il Sud Italia deve basarsi su una visione innovativa e condivisa, che parta dal riconoscimento del ruolo strategico e centrale del Sud Italia nel Mediterraneo, come piattaforma strategica di congiunzione tra le due sponde e attore chiave per vincere le sfide che interessano la regione;
4. Il Sud Italia, alla luce dell’importanza dei suo porti, del suo posizionamento e delle sue competenze distintive, deve affermarsi come piattaforma marittima di congiunzione tra Europa e Mediterraneo, e diventare leader nell’Economia del mare, nei settori dei trasporti, della cantieristica e della formazione;
5. Il Sud Italia deve affermarsi come hub energetico della regione mediterranea, mettendo in connessione la sponda Sud con l’Europa e assumendo la leadership di una strategia regionale energetica e di contrasto al cambiamento climatico;
6. Lo sviluppo infrastrutturale è un cardine per la crescita e la competitività del Sud Italia, sia con riferimento alle infrastrutture fisiche e di mobilità in chiave intermodale, sia considerando le infrastrutture digitali. Occorre tuttavia identificare modalità innovative per la pianificazione degli investimenti e degli interventi infrastrutturali che superi la mera logica economica incentrata sui costi e sul breve periodo;
7. Serve una nuova strategia per il turismo che posizioni il Sud Italia come destinazione di riferimento nel Mediterraneo. Questa dovrà avere come obiettivi la destagionalizzazione dei flussi, la creazione di valore sul territorio, un marketing territoriale integrato e lo sviluppo di prodotti innovativi e competitivi a livello internazionale;
8. Lo sviluppo manifatturiero e l’attrazione di investimenti produttivi, a partire dai settori chiave per l’economia del Sud Italia, possono avere ricadute positive anche per il resto del Paese e devono essere supportati dal pieno e rapido sviluppo delle ZES come leva di politica industriale;
9. Il nodo delle competenze rischia di frenare la realizzazione della nuova agenda per lo sviluppo del Sud Italia, e può essere risolto solo con una forte azione a livello regionale, coinvolgendo l’Europa, i Paesi della sponda Sud, a partire dalle università promuovendo la collaborazione tra atenei, e potenziando il ruolo degli ITS;
10. La governance e la comunicazione della nuova agenda di sviluppo per il Sud Italia nel Mediterraneo sono fattori abilitanti per la realizzazione della visione. Occorre infatti avviare una revisione della governance partendo dagli attori coinvolti nella realizzazione della nuova agenda e lanciare una strategia di comunicazione che trasformi positivamente la percezione del Sud all’estero.