(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto economico de Il Riformista)
«In un solo anno, anche grazie all’abbassamento della soglia minima di spesa a 70 euro voluta dal Ministero del Turismo, l’Italia ha scalato le classifiche del Tax Free shopping e ora è leader in Europa, successo a cui ha contribuito la digitalizzazione frutto della preziosa collaborazione con le Dogane». Così Stefano Rizzi, Managing Director di Global Blue Italia, azienda leader mondiale del Tax Free shopping.
Tutto comincia nel 2017, quando l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha avviato una collaborazione con gli operatori di mercato come Global Blue per la realizzazione del progetto O.T.E.L.L.O. che ha totalmente digitalizzato i processi di validazione e rimborso delle spese tax free dei turisti internazionali. O.T.E.L.L.O. è una best practice globale, tanto che le omologhe autorità giapponesi hanno fatto visita alle Dogane per studiarlo da vicino. La digitalizzazione dei processi unita all’abbassamento della soglia di spesa minima allineata a livello normativo alla media europea a quota 70 euro, hanno messo il turbo al mercato del Tax Free shopping in Italia, rendendolo molto più competitivo in Europa.
Con l’abbassamento della soglia di spesa minima a 70 euro, le transazioni Tax Free shopping in Italia sono cresciute del 44%. Non solo. Se con la soglia precedente (154 euro) Roma, Milano, Firenze, Venezia rappresentavano i tre quarti del totale dei volumi generati dal Tax Free shopping, nella fascia 70-154 euro scendono al 50% dei volumi, a testimonianza della diffusione del Tax Free shopping su tutto il territorio italiano. Lo certificano i chioschi Global Blue per la validazione della spesa, attivi oggi non più solo a Malpensa o Fiumicino, ma negli aeroporti di Napoli, Venezia, Bergamo, che con il decentramento dello shopping devono gestire un maggiore flusso turistico.
E lo confermeranno i chioschi per la validazione che saranno installati da Global Blue al confine italo-svizzero per intercettare il turismo cross-border, che darà un beneficio concreto agli shopper oltre confine che vengono in Italia per gli acquisti. La digitalizzazione del tax free shopping e l’abbassamento della soglia minima di spesa hanno reso più attraente l’Italia e sempre più trasversale l’esperienza dello shopping. Contribuendo tra l’altro a sostenere l’export dei prodotti tipici del Made in Italy. Un’operazione privato-pubblico win-win, che deve proseguire anche a livello europeo per rendere effettiva l’interoperabilità tra i sistemi digitali
