Economia

Gioco fisico, perché servono regole chiare e tempestive

27
Marzo 2025
Di Geronimo Cardia

(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto economico de Il Riformista)
Nel 2023 la Delega Fiscale pone le basi per il riordino e per un’armonizzazione dei parametri fiscali di tutti i prodotti e canali distributivi. Obiettivo, da un lato, è fare le gare per assegnare concessioni scadute ed in proroga da anni e, dall’altro, tutelare anzitutto l’utente, senza dimenticare presidio di legalità, tutela del gettito da emersione, imprese e lavoratori del comparto.

Dopo il riordino dell’on line del 2024, non possono ora tardare quello del territorio e l’armonizzazione fiscale.  La parte mancante è importante perché il territorio genera il 90% del gettito, conta 140.000 lavoratori su 150.000 dell’intero comparto, con il contributo preponderante degli apparecchi.

I ritardi sono legati a resistenze della politica locale a rimuovere distanze ed orari poste col nobile intento di contrastare il disturbo da gioco d’azzardo. Tuttavia ciò che – ormai solo a livello locale – non si considera è che le misure sono espulsive (con ad esempio divieti del 99% dei territori e limitazioni di orari di anche 17 ore al giorno), sono applicate non a tutti i giochi (ma fondamentalmente solo agli apparecchi) e che esse hanno solo spostato la domanda di gioco su altre tipologie e canali.   Dal 2015 la spesa degli utenti di gioco è complessivamente aumentata, nonostante una diminuzione importante dei dati riferiti agli apparecchi.

E allora che fare? Occorre sostituire le vecchie misure monodirezionali, che non curano, non prevengono e impediscono di fare le gare, con altre concretamente efficaci da un punto di vista sanitario: la distanza giuridica (certificazioni con formazione su gioco responsabile e videosorveglianza), il mantenimento di punti esistenti così qualificati (generalisti e specializzati) già ridotti dall’intesa del 2017, la previsione di politiche attive sui territori finanziati con una parte del gettito riveniente del comparto, senza prevedere aumenti di tassazione.  Il ricorso alla tecnologia con sistemi di controllo dell’età e l’estensione del registro di autoesclusione a tutti i giochi fisici. L’impostazione della nuova generazione di apparecchi safe controllati da remoto, per ridurre rischi di alterazioni.  Le limitazioni orarie al limite se proprio devono essere mantenute occorre siano uniformi.  Il contrasto all’illegalità non dovrebbe mai fermarsi.

L’armonizzazione fiscale dovrebbe prevedere anche per gli apparecchi l’applicazione del prelievo sul margine anziché sulle giocate così come il ritorno a più alti ed adeguati livelli di vincite, per allineare i parametri con altri giochi, contrastando così riversamenti verso l’illegalità o verso diversi tipi di giochi o canali come l’online.  Per lo stesso motivo non dovrebbero poi esserci ulteriori ritardi nell’applicazione della disciplina dei punti vendita di ricarica e nella limitazione dell’utilizzo del contante nelle ricariche dei conti gioco.

Se non si procede per tempo e nel senso indicato di equilibrio, si dovranno purtroppo confermare i dati di dicembre 2024 che per la prima volta hanno registrato un calo di circa 200 milioni di euro del gettito erariale complessivo, senza che peraltro agli utenti sia stata assicurata una vera tutela sanitaria visto che i dati della raccolta non sono calati perché la domanda si è solo spostata.

Il quando ed il come contano. Eccome se contano.

Articoli Correlati