Economia

G7, Tajani: Porto di Gioia Tauro deve diventare snodo energetico

17
Luglio 2024
Di Giampiero Cinelli

«Si è conclusa con grande soddisfazione da parte di tutti questa riunione, abbiamo approvato all’unanimità un documento, una forte presa di posizione, molto dettagliata su come favorire il commercio e avere equità. È stato un successo per l’Italia». Netto il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani in chiusura della due giorni ministeriale G7 di Villa San Giovanni – Reggio Calabria.

Il commercio da intendere globale
Secondo quanto emerge dalla nota conclusiva: «Il G7 Commercio si impegna al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica», convinti che lo scambio sia «motore di crescita, benessere e sviluppo»; i sette intendono coinvolgere i «partner a livello globale, incluso l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa». Inoltre si sottolinea «la necessità di proseguire gli sforzi finalizzati alla riforma delle funzioni di monitoraggio, delibera, negoziazione e risoluzione delle controversie dell’Wto». Si lavorerà contestualmente a una riduzione dei dazi.

I G7 e il mondo
C’è stato infatti anche un confronto coi rappresentanti di Australia, Brasile, Cile, India, Kenya, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Turchia e Vietnam, con cui si è rilevata anche la necessità di rafforzare le catene di approvvigionamento.

Gli obiettivi della riunione
«Rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento – si ricorda – non significa solo mitigare i rischi, ma anche cogliere le opportunità per migliorare l’efficienza e l’innovazione, investendo in tecnologie avanzate, diversificando le fonti e promuovendo una maggiore collaborazione tra i settori. Soprattutto, significa approfondire la collaborazione tra governi e imprese in uno spirito di cooperazione e fiducia reciproca. Le attuali minacce a livello mondiale, in particolare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, compresi i suoi continui tentativi di ostacolare il commercio marittimo nel Mar Nero, e i persistenti attacchi degli Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden compromettono seriamente sia le catene di approvvigionamento che il regolare funzionamento dei porti nelle aree coinvolte, compreso il Mediterraneo».

L’Ucraina si difenda sul suo suolo
Dunque come interpretare la politica estera di difesa pure in ottica commerciale? Tajani ha ribadito a Villa San Giovanni che la risoluzione del Parlamento Ue, che permette all’Ucraina di colpire su territorio russo «non è vincolante» e la posizione dell’Italia resta «no armi fuori dall’Ucraina».

Gioia Tauro è strategica
Nella riunione obiettivo dichiarato del governo era quello di favorire negli accordi il ruolo del porto di Gioia Tauro, il più importante italiano per il traffico merci, per un volume di 45 milioni di tonnellate. Da lì partono i cargo per l’export e vi passano anche gli aiuti diretti a Gaza. «Il Governo vuole valorizzare il porto di Gioia Tauro e abbiamo pensato a un grande snodo per raccogliere le forniture energetiche da distribuire all’Ue ma dobbiamo vedere come è possibile realizzarlo», ha detto Tajani».

Cosa va migliorato sul porto
«Il porto di Gioia Tauro è un gioiello, il primo porto italiano e il nono europeo per traffico merci. Noi però siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, quel mare che è il punto di contatto tra l’Indo-Pacifico e l’Atlantico. Noi siamo in mezzo, con un porto che sta nella punta di questa piattaforma. E allora il nono posto in Europa non è l’obiettivo massimo a cui possiamo ambire. Molti passano da Rotterdam e Amsterdam banalmente perché non abbiamo le infrastrutture», sottolineò Giorgia Meloni il giorno della sottoscrizione dell’Accordo di Coesione con la Calabria. Dunque si capisce ancor più perché il leader di Forza Italia abbia messo sul tavolo il potenziamento dell’infrastruttura nella logica di hub energetico.

Dalla penisola a Gaza
Come ha ricordato il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, Gioia Tauro «rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero e il 27% di servizi di linea container». Tajani lo ha definito «un ponte per tutti i continenti, dall’Asia all’America Latina», spiegando ai ministri G7 che «è partito pochi giorni fa via nave un moderno scanner delle nostre Dogane che nell’ambito del programma Food for Gaza abbiamo messo a disposizione di Cipro per rafforzare il corridoio marittimo per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza».

L’accordo con la Calabria
Ricordiamo che a febbraio 2024 il Governo e la Regione Calabria hanno firmato un Accordo per le Politiche di Coesione, il decimo, finanziato con le risorse del FSC per il periodo 2021-2027. «Si tratta di un importo complessivo di 2,863 miliardi, al lordo dei 300 milioni previsti per il ponte sullo Stretto, il più consistente finora assegnato, sulla base di priorità progettuali proposte dalla Regione e condivise dal Governo», spiegò Raffaele Fitto dopo la firma.

Gli interventi
Palazzo Chigi comunicò che «con queste risorse vengono finanziati complessivamente 317 progetti: interventi sono previsti per migliorare la rete infrastrutturale viaria, per il rafforzamento del trasporto pubblico locale, la riqualificazione urbana e la valorizzazione dei porti, la migliore fruibilità dei beni culturali e turistici, oltre che interventi di bonifica e sostenibilità ambientale».

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