Economia
Franco in audizione: “Sostegno alla ripresa per oltre il 4% del Pil”
Di Vanessa Gloria
L’impegno forte del Governo è sostenere l’economia per tutto il tempo necessario, con una politica di bilancio che deve puntare a sostenere il sistema economico e accompagnarlo nella ripresa. Il Ministro dell’Economia Daniele Franco, in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato: “Bisogna rafforzare la spinta ad uscire dalla crisi. Dal punto di vista sanitario col proseguimento della campagna di vaccinazione ed in campo economico con immediati nuovi interventi di sostegno e di rilancio”.
Una strategia che, con l’ulteriore scostamento di bilancio, non si esaurisce nell’anno in corso. Infatti la seconda leva fondamentale per uscire dalla crisi e ritornare allo sviluppo ha un orizzonte pluriennale e troverà la base su un forte impulso agli investimenti. Franco spiega: “Utilizzeremo lo scostamento per intraprendere un programma di spesa molto ambizioso, essenziale per sostenere l’economia e assicurare una ripresa solida e duratura. L’incremento delle risorse avrà un impatto espansivo rispetto allo scenario tendenziale, circa mezzo punto, sia quest’anno sia il prossimo (rispettivamente 4,5% e 4,8%): si tratta di valutazioni che nel complesso riteniamo prudenziali”.
Interviene l’On. Lucaselli (FdI): “Come si vogliono spendere i soldi dello scostamento e come mettere a terra i piani del Recovery?” Franco precisa: “Il Def dà il quadro previsivo entro il quale la politica economica opera. Lo scostamento di 40mld contribuisce a definire la cornice, la modalità di utilizzo dei fondi verranno rese operative con il decreto legge che in tempi brevi verrà presentato al Parlamento. Nei prossimi giorni presenteremo il PNRR e vedrete i 190 mld come verranno utilizzati e come i 30mld del fondo complementare potranno essere usati”.
Tornare a crescere in modo sostenuto e duraturo è essenziale, senza che ci siano interruzioni in modo da raggiungere i livelli di PIL pre-crisi.
Il Dl Imprese, in fase di definizione, comprenderà nuovi contributi a fondo perduto, interverrà sui costi fissi e sulla patrimonializzazione delle imprese. Inoltre si stanno studiando interventi mirati per i giovani, per l’acquisto della prima casa e per le famiglie in difficoltà, puntando anche sullo stanziamento di risorse ulteriori per gli enti locali.
La riflessione su come ridurre il debito nasce da una consapevolezza che Franco spiega: “Sappiamo che nei prossimi anni il supporto dell’Eurosistema verrà progressivamente ridotto” e che dopo la sospensione attuale “dovremo ottemperare” alle regole di bilancio europee.
Sulle diverse strategie usate dai paesi europei per il PNRR l’On. Claudio Borghi (Lega): “Arrivati alla fine della quota di finanziamento a fondo perduto, è previsto fare un controllo sulla convenienza delle diverse fonti di finanziamento?” Franco risponde: “In questo momento è bene usare la spesa pubblica, se questo ci consente di uscire rapidamente dalla crisi mantenendo il nostro apparato produttivo per la fase di ripresa, non vuol dire che i deficit attuali debbano essere estesi agli anni prossimi. Quindi massima flessibilità nelle fasi avverse, graduale rientro nelle fasi in cui l’economia cresce. L’utilizzo di risorse italiane ed europee dipende dal tasso di interesse dei BTP. Se fosse inferiore al tasso al quale possiamo prendere sui fondi europei andrei sui BTP. Al momento abbiamo un tasso di interesse basso rispetto al nostro passato e alto rispetto ad altri Paesi, ma massimo pragmatismo per il futuro”.
La definizione del PNRR avverrà nei prossimi giorni e verrà presentato nei tempi previsti dalla Commissione europea. Un contributo alla riduzione del debito arriverà, secondo Franco, da “una robusta crescita economica cui contribuirà l’adozione del PNRR e gli investimenti aggiuntivi: una rapida e completa attuazione del piano è la principale sfida che il Paese deve affrontare”. Il debito si avvicinerà al 160% del PIL quest’anno ma “già dal prossimo anno inizierebbe a diminuire” e questa riduzione “proseguirà negli anni successivi”. Guardando all’orizzonte di previsione del Def, nel 2024 il debito sarebbe ancora superiore al 150%, quindi Franco sottolinea che “stabilire un credibile percorso di discendente del debito è fondamentale per la credibilità” del Paese e perché “la crisi pandemica ha dimostrato l’importanza di disporre di ampi margini manovra per affrontare” condizioni avverse.
Interviene l’On. Navarra (PD): “L’Italia è malata di crescita. Produciamo meno ma lavoriamo di più, in che modo rendere fertile il terreno agli investimenti del PNRR?” La poca crescita è dovuta da tanti motivi diversi: la dimensione di impresa, la regolamentazione, il capitale umano insoddisfacente, una produttività fuori linea rispetto agli altri Paesi da vari anni, alla luce dei fatti Franco dichiara: “Ci serve uno shock, come il PNRR può rappresentare questo shock?! Una spesa di 190 più 30mld offre uno shock e un’accelerazione alla crescita dando più fiducia. Il Piano se ben realizzato ci lascerà un Paese con un capitale infrastrutturale fisico migliore e un capitale umano più elevato. Tutto questo funziona se interveniamo su una serie di vincoli che vengono dal quadro regolamentare sulla nostra crescita. La lista delle cose da fare la conosciamo tutti, la sfida è quella di riuscire a cogliere l’occasione del Piano europeo per fare assieme queste cose”.
Sulla previsione macroeconomica l’On. Fassina (Leu): “Vorrei capire le ragioni per cui è così contenuto il moltiplicatore” Franco spiega: “Molti dei fondi dei 40mld verranno utilizzati per trasferimenti alle famiglie. I nostri coefficienti tengono conto dell’esperienza passata sono prudenti perché le nostre previsioni macroeconomiche devono essere validate dall’ufficio parlamentare del bilancio che tende ad avere un approccio prudente. Ma se nei prossimi mesi vedessimo che l’economia cresce più di quanto abbiamo previsto saremo rapidi a rivedere le stime. Spero che la revisione sia al rialzo”.
Accompagnare le imprese è il concetto su cui richiedono più informazioni la Sen. Modena (FI) e l’On. Russo (FI). Franco premette una distinzione tra le imprese che hanno una crisi profonda e chi ha ‘solo’ problemi di liquidità e specifica: “Nel decreto che stiamo elaborando ci sono interventi che riguardano le garanzie, le moratorie, la ricapitalizzazione delle imprese, facilitazione nelle compensazioni fiscali; interventi che aiutino le imprese ad affrontare la questione della propria liquidità. Per le crisi più profonde avranno bisogno di interventi di altro tipo, ricordo che presso CDP è stato costituito il regolamento del patrimonio destinato e potrà a sua volta sostenere le imprese, soprattutto le medio grandi”.
Per ora la vera sfida che il Paese deve affrontare, usando le parole del Ministro Franco, è “una rapida e completa attuazione del piano”.