Economia
Festival Economia di Trento, oggi Meloni parla dei dilemmi europei
Di Giuliana Mastri
La diciannovesima edizione del Festival dell’Economia di Trento, appuntamento ormai familiare per chi si interessa di attualità (organizzato dal Gruppo 24 Ore e da Trentino Marketing per conto della provincia di Trento), si è aperta ieri e terminerà il 26 maggio con l’intervento del neoeletto presidente di Confindustria Emanuele Orsini. Oggi in programma il discorso di Giorgia Meloni. “Io, Giorgia e i dilemmi dell’Europa”, è il titolo che suggerisce il tema dello speech della premier, che salirà sul palco del Teatro Sociale alle 14:30. Sarà intervistata dalla giornalista Maria Latella.
I temi della rassegna sono numerosi e vari, si va dagli argomenti economici in senso stretto, passando anche per eventi di educazione finanziaria, fino a trattazioni più ampie inerenti al digitale, alla transizione energetica, alla geopolitica. A Trento anche Elly Schlein, che affronterà il tema ‘Le mie risposte ai dilemmi del nostro tempo’, confrontandosi con i segretari generali della Cgil, Maurizio Landini, della Cisl, Luigi Sbarra, e della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Tra gli altri ospiti importanti il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il presidente della Consob Paolo Savona e il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro. In mattinata il Gruppo 24 Ore illustrerà le novità del Manifesto per l’educazione finanziaria presentato nella precedente edizione del Festival dell’Economia di Trento.
Ieri è stata la volta di due Premi Nobel per l’economia, Tawakkol Karman e Edmund Phelps. Karman è stata insignita nel 2011 visto il suo impegno per la sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell’opera di costruzione della pace. «Voglio congratularmi con la Corte penale internazionale dell’Aja per richiesta di emettere mandati di arresto contro il leader di Hamas Yahya Sinwar e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanita», ha detto Karman che, ricordando che a soffrire gli effetti delle guerre sono i bambini e le donne, ha rimarcato che in Palestina «finora sono morti 30.000 bambini. A pagare il prezzo della guerra, «di tutte le guerre, sono i civili, le donne e i bambini».
Edmund Phelps, premiato col Nobel nel 2006, ha parlato della sua ricerca sulle idee e le teorie economiche: «I governi non devono adottare programmi che allontanino dal lavoro le persone e queste devono fare delle cose che possono essere soddisfacenti indipendentemente dal fatto che abbiano poco valore commerciale». Phelps è esponente di indirizzo neo-keynesiano ed è apprezzato per aver chiarito le relazioni tra gli effetti a breve e gli effetti a lungo termine delle politiche economiche, parlando dell’ipotesi del tasso naturale di disoccupazione collegata al concetto di ricerca del posto di lavoro, da parte dei lavoratori (job-search models), alle caratteristiche dell’economia del benessere e della finanza pubblica. Centrale fu la sua “correzione”’ della “curva di Phillips” (quando l’inflazione è elevata la disoccupazione è bassa e viceversa): secondo l’economista americano l’inflazione non dipende solo dalla disoccupazione, ma anche dalle aspettative di imprese e lavoratori sull’andamento futuro di prezzi e salari.