Economia / Trasporti
Ferrovie, l’ad Donnarumma in audizione: oltre 60 miliardi di investimenti nei prossimi cinque anni
Di Ilaria Donatio
È appena terminata l’audizione dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Spa, Stefano Antonio Donnarumma, sulle prospettive del Gruppo Ferrovie dello Stato e sullo stato e le criticità del servizio e della rete ferroviaria.
Gli investimenti dei prossimi 5 anni, i fondi del Pnrr, i tanti cantieri aperti che sono di intralcio alla circolazione, la campagna di informazione rivolta ai cittadini: sono alcuni dei temi al centro dell’audizione che si è svolta nel pomeriggio in commissione Trasporti, a Montecitorio.
Investimenti per 100 mld in 5 anni, 62% su rete
“Il gruppo Ferrovie dello Stato prevede per i prossimi 5 anni circa 100 miliardi di investimenti complessivi tra tutte le attività del gruppo. Di questi circa il 62% sono concentrati sulla infrastruttura di rete”, ha detto l’amministrazione delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Stefano Antonio Donnarumma in commissione Trasporti. “Quindi più di 60 miliardi impattano nei prossimi 5 anni sulla infrastruttura di rete ferroviaria. Questi investimenti si dividono al loro volta circa in due metà: una parte dedicata alla manutenzione straordinaria e tutte le attività necessarie a garantire la funzionalità e la sicurezza e una parte di sviluppo, con la realizzazione di nuove linee, sia tratte per i pendolari che l’alta velocità”.
Investimenti Pnrr da 13 mld da realizzare con un ritmo di 7-800 mln al mese
“Le ferrovie sono destinatarie di una porzione del Pnrr piuttosto rilevante: circa 25 miliardi, di cui circa il 95% sulla rete ferroviaria. Dei 25 miliardi abbiamo consuntivato a dicembre scorso 12 miliardi, ne restano quindi 13 miliardi di investimenti da realizzare. Ormai il rate mensile ammonta a circa 7-800 milioni al mese”, ha dunque spiegato Donnarumma: ”La maggior parte dei cantieri sono in svolgimento e molto di questi sono in fase molto avanzata”, ha specificato. “In proiezione, al giugno del 2026 l’avanzamento delle nostre attività può consentire il raggiungimento di buona parte degli obiettivi a noi assegnati, con alcuni aspetti oggetto di una fase di rinegoziazione che sta curando il team del ministro Foti in collaborazione con noi e con il team del ministro Salvini”, ha precisato. “I 13 miliardi sono una quota parte dei 60 miliardi complessivi” di investimenti sulla rete, ha spiegato l’ad, “uno sforzo di investimento che non si conclude con il Pnrr”.
Nessuna privatizzazione
“Noi non abbiamo mai parlato di privatizzare le Ferrovie dello Stato”, ha detto l’ad di Fs, “tanto meno di quotarle, ma stiamo parlando di un perimetro di rete specifico che è contenuto all’interno di Rfi che rimarrebbe all’interno del controllo pubblico e che vedrebbe solamente un contributo di finanziamento nella formula che bisogna identificare e non è assolutamente detto che si tratti di privati”. “Il 2024 sarà certamente un anno con delle criticità dovute più alla necessità di effettuare alcuni accantonamenti prudenziali”, ha poi ammesso.
Ci sarà campagna informativa su cantieri e disagi
“Stiamo pianificando una campagna di informazione che cantiere per cantiere, tratto per tratto, informerà tutti i cittadini italiani e quindi gli utenti delle nostre ferrovie su quali disagi potranno incontrare, in quali settimane. E la vendita dei biglietti verrà fatta considerando questi aspetti: nulla di particolarmente drammatico – ha quindi precisato – nel senso che ci saranno disagi su alcune tratte, una, due o tre settimane in cui le tratte non saranno mai precluse ma meno efficienti perché i treni dovranno circolare su un solo binario anziché due. Ci saranno dei prolungamenti nella durata del viaggio ma nulla che impedirà alle persone di spostarsi. D’altro canto questi lavori sono necessarie”.
Cantieri e manutenzione straordinaria
È indubbio che “la densità di cantieri presenti sul nostro territorio sia quanto di storicamente più elevato si è visto da decenni”. Questo perché c’è una “sovrapposizione di due elementi, e uno è il Pnrr, che è un progetto importantissimo per il nostro Paese e facciamo di tutto per fare la nostra parte, da ingegnere avrei pianificato le attività di maniera diversa”.
L’altro elemento è la manutenzione straordinaria, ha poi aggiunto: “questi cantieri sono necessari. Tratti di rete hanno bisogno di essere messi a posto per garantire la sicurezza del trasporto, che è il nostro mantra”.
Donnarumma ha quindi sottolineato che “la filiera produttiva italiana è in grandissimo affanno. La contemporaneità di tutti questi cantieri sta portando fondamentalmente a una congestione per cui se si devono svolgere determinati cantieri si finisce quasi per lo spostare le truppe perché non si riesce a trovare la copertura in termini di manodopera, e a volte anche di materiali”. Per altro questo avviene in un momento di “aumenti di costi molto importanti, che sono andati a impattare anche su queste tematiche”. Parlando dei disagi per gli utenti, il manager ha spiegato che però i cantieri del Pnrr, “solo in alcuni casi creano interferenze, perché spesso si tratta di nuovi sviluppo e solo nel momento della messa in servizio o del collaudo potranno creare disagi”.
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