Economia
Federturismo, il settore corre ma deve guardarsi dalla concorrenza globale
Di Giuliana Mastri
L’Italia continua a occupare una posizione di vertice nelle classifiche di attrattività turistica grazie alla cultura, alla gastronomia e alle opportunità di shopping. Tuttavia, il settore turistico nazionale è sempre più insidiato da nuove destinazioni emergenti come Cina, India e i Paesi della penisola arabica, che non solo incrementano la domanda di turismo, ma stanno sviluppando una notevole capacità attrattiva. Questi Paesi competono intensamente proponendo eventi unici e tematizzando l’offerta, un approccio che anche l’Italia deve adottare per mantenere la sua posizione di rilievo. Temi centrali affrontati nell’assemblea annuale di Federturismo Confindustria, in cui si è discussa la necessità di evolversi per rispondere a un mercato globale sempre più competitivo.
Il mercato turistico internazionale registra numeri da record, con circa 60 milioni di arrivi stimati per l’anno in corso, mentre il mercato domestico soffre di una crescente “inflazione turistica.” Un messaggio che emerge dalla presidente di Federturismo, Marina Lalli, e da Leopoldo Destro, delegato per turismo e cultura di Confindustria. Serve una cooperazione tra tutti gli attori del settore per sviluppare pienamente le potenzialità del turismo nostrano. Durante l’assemblea, Lalli e Destro hanno elogiato l’impegno del Ministro del Turismo Daniela Santanchè e di Gianluca Caramanna della Commissione Attività produttive della Camera, che hanno ribadito l’importanza di un approccio integrato per fare dell’Italia una destinazione di qualità e non solo di quantità.
«Il turismo», ha dichiarato Destro, «è un vero e proprio giacimento economico, con un valore superiore ai 110 miliardi di euro. Considerando anche l’indotto e i servizi collegati, l’impatto economico del settore sfiora i 600 miliardi di euro. È un patrimonio da tutelare e sviluppare con un lavoro di squadra, per non subire i cambiamenti ma plasmarli, valorizzando l’industria turistica attraverso tre pilastri: destagionalizzazione, diversificazione dell’offerta e digitalizzazione».
Ad ogni modo questa è una stagione d’oro per il turismo italiano, con risultati positivi in vari ambiti: dal turismo montano ai parchi di divertimento, dal settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences, and Exhibitions), in crescita del 12%, fino al turismo legato agli eventi. Cruciale preservare questi primati, osservando attentamente le tendenze e mantenendo un focus sui mercati esteri, soprattutto quelli extraeuropei, che generano una spesa turistica annuale di circa 51,7 miliardi di euro a beneficio dell’intera industria.
L’assemblea ha evidenziato come l’incremento dei flussi turistici internazionali — previsto in aumento del 2% nel 2024 rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019 — ponga nuove sfide. La globalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno trasformando la percezione del marchio Italia, ora sottoposto a una concorrenza crescente da parte di destinazioni che fino a poco tempo fa non erano considerate competitor diretti.
Marina Lalli ha inoltre annunciato gli Stati Generali di Federturismo, previsti per il 10 aprile 2025. «Al centro dei lavori», ha dichiarato, «ci saranno temi cruciali come turismo digitale, intelligenza artificiale, sostenibilità, infrastrutture e strumenti finanziari». Lalli ha colto l’occasione per ringraziare Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, per aver dato al turismo un ruolo di primo piano nella strategia dell’associazione, e un ringraziamento speciale è andato al presidente Destro, riconoscendogli il merito di aver assunto la guida del settore con dedizione e visione strategica.
L’assemblea di Federturismo ha dunque confermato la necessità di un settore turistico italiano che sappia rinnovarsi e rafforzare la propria leadership, puntando su innovazione, qualità e una collaborazione trasversale tra istituzioni e operatori.