Economia

Economia italiana, a crescere sono solo i dubbi

14
Settembre 2023
Di Massimiliano Mellone

I dati sul lavoro hanno provato a riportare un pò il sereno sull’economia italiana. Nel secondo trimestre del 2023, secondo l’Istat, il tasso di occupazione nel nostro Paese è salito al 61,3% (+0,3 punti sulla rilevazione precedente) e quello di disoccupazione è sceso al 7,6% (-0,3 punti). Ma non basta per tirare un sospiro di sollievo. L’Inps nel suo rapporto annuale, pur sottolineando che il tasso di occupazione tricolore rappresenta un massimo in precedenza mai raggiunto, nemmeno prima della grande crisi finanziaria del 2008, ha evidenziato che non è tuttavia possibile considerare superati i problemi strutturali ben noti. Ad esempio nel confronto con l’Europa, perché il tasso di occupazione italiano è ancora nettamente inferiore alla media UE (che era pari al 69,5% nel terzo trimestre 2022) e a Francia (68%), Germania (77%) e anche Spagna (64%).

Il rallentamento dell’economia italiana è stato stimato anche dalla Commissione europea che ha rivisto verso il basso la crescita attesa nel 2023 e nel 2024, riportando i valori verso i livelli previsti nello scorso inverno. Quest’anno il nostro Pil dovrebbe salire dello 0,9% rispetto al 2022, contro il +1,2% atteso in primavera. Va comunque detto che il dato è ancora leggermente al di sopra del +0,8% delle previsioni d’inverno e della media stimata per la zona euro (+0,8%). E non si intravede particolare entusiasmo nemmeno per il 2024: la crescita italiana è stimata a +0,8%, contro il +1,1% di primavera.

Eppure la crescita economica italiana nelle previsioni di primavera della Commissione Ue era indicata come la più alta tra quelle delle maggiori economie europee. Un calo che sembrava inatteso. “In Italia la crescita del Pil nel secondo trimestre ha sorpreso per il peggioramento con una contrazione dello 0,4% trainata dalla caduta della domanda interna”, ha spiegato il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni.

C’è quindi da allarmarsi? “Delle nuove stime economiche sull’Italia non dobbiamo dare una interpretazione particolarmente negativa intanto perché fanno parte di un contesto di rallentamento generale che coinvolge tutti i paesi”, ha sottolineato Gentiloni aggiungendo che ci sono vari fattori che nel caso dell’Italia vanno tenuti presente. Un primo fattore è costituito dalle difficoltà dell’industria, che interessano anche la Germania. Inoltre, ci sono ostacoli nei mercati globali che frenano l’export. Va menzionata anche la stretta monetaria, la quale ha un impatto rilevante in tutti i paesi, ma assume particolare importanza in Italia, dove il finanziamento bancario rappresenta una parte considerevole degli investimenti rispetto ad altre nazioni. Infine, è importante prendere in considerazione la revoca delle misure di sostegno economico, una problematica che coinvolge tutti i paesi.

Le prospettive future dell’Italia sono state analizzate da Morgan Stanley che, in un report dedicato al nostro Paese, ha spiegato di attendersi un bilancio 2024 complesso, che renderà questo autunno probabilmente molto impegnativo per il governo italiano. Gli economisti della banca d’affari americana si aspettano deficit fiscali più elevati e una crescita economica più debole. Per quanto riguarda i tassi di interesse, prevedono che lo spread tra i titoli i Btp e i Bund a 10 anni tornerà a 200/210 punti base entro la fine dell’anno. Pochi dubbi sulle motivazioni: i fattori di supporto che hanno permesso allo spread di attestarsi a 160 punti base si sono dissolti.

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