Economia

Ecobonus: il Governo insiste per rafforzamento e proroga al 2024 grazie al Recovery Fund

17
Settembre 2020
Di Redazione

La proroga dell’ecobonus al 110% per l’efficientamento energetico degli edifici ci sarà, almeno fino al 2024. L’Esecutivo insiste sulla questione, e il padre della misura, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro (M5S), si è già sbilanciato: “L’intenzione del Governo è quella di impiegare le risorse del Recovery Fund per prorogare ulteriormente le misure”. Però poi precisa: “Modificare ancora la norma sarebbe un errore colossale, significherebbe bloccare l’edilizia e frenare di nuovo gli operatori. Meglio un errore piccolo, magari modificabile, ma partire”.

A Fraccaro fa eco il Sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa (M5S): “Concordo con Fraccaro per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund per prorogare non solo il Superbonus 110%, ma anche il bonus facciate. Ho rappresentato al presidente Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Gualtieri e Vincenzo Amendola anche l’opportunità di estendere la disciplina del Superbonus 110% alle micro e piccole imprese e alla Pubblica Amministrazione. Tali misure consentiranno l’ammodernamento del patrimonio edilizio pubblico ed aziendale e l’aumento del volume complessivo degli investimenti nel settore. Il combinato disposto delle due iniziative agevolerà, ulteriormente, la ripresa dell’economia nazionale".

Intervistata da The Watcher Post, in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Patrizia Terzoni (M5S), che tra l’altro è anche un ingegnere, ha rilanciato: “Dai dati Enea e Agenzia delle Entrate emerge che tra il 1998 e il 2018 gli effetti positivi economici dei bonus con incentivi molto più bassi in termini di detrazioni hanno portato un saldo positivo per il sistema Paese da 26,7 miliardi di euro. Gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica hanno attivato nel periodo 19,5 milioni di interventi e attirato 322 miliardi di investimenti. Solo l’ecobonus secondo Enea tra il 2014 e il 2018 ha fatto realizzare 1,7 milioni di interventi. Con la proroga dell’ecobonus c’è da aspettarsi un aumento vertiginoso delle attività edilizie e un conseguente aumento consistente delle ore lavorate nel comparto. A fronte di un esborso dello Stato di una decina di miliardi nei prossimi 10 anni, oltre ai vantaggi immediati per imprese e cittadini, il saldo statale alla fine sarà positivo. Per questo la proroga e il rafforzamento di ecobonus e sismabonus, magari ampliando la platea degli interventi ad incentivo massimo tramite l’utilizzo del Recovery Fund, è strategica. Il potenziale del combinato disposto ecobonus-sismabonus è molto importante”.

Per l’opposizione intervistata da The Watcher Post la Segretaria della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, Benedetta Fiorini (Lega) ha dichiarato: “La proroga del Superbonus avrebbe diverse ricadute economiche positive: per il Paese e la collettività, dal momento che gli interventi di efficientamento, sia energetico che sismico, consentirebbero un notevole risparmio in termini di consumi energetici e un sensibile incremento in termini di sicurezza delle costruzioni esistenti. Ciò darebbe sicuri benefici al comparto delle costruzioni, al settore dell’impiantistica e dei servizi e, infine, senza dubbio, anche alle famiglie. Il 90% degli alloggi oggi si colloca in una classe di rendimento energetico bassa o bassissima, con costi insostenibili per la collettività. Costi, peraltro, in costante aumento sia per i proprietari sia per le famiglie abitanti. Secondo recenti dati ANCE il 70% degli immobili è stato costruito tra gli anni ’70 e ’80. Oltre 800mila edifici hanno più di 40 anni e sono senza alcuna attenzione al risparmio energetico. Importante oltre al risparmio energetico quello idrico. Si dovrebbe estendere l’applicazione dei bonus fiscali anche al settore dei servizi igienico-sanitari e a quelli idrici. Sanitari e servizi idrici di nuova generazione abbattono i consumi idrici di ben 4\5 volte rispetto alla condizione attuale. Modernizzando ne beneficerebbero, anche in questo caso, le famiglie ma anche l’industria della ceramica, duramente colpita dal lockdown. L’ecobonus e il sismabonus sono proposte nate dal centrodestra che andrebbero rafforzate e rese misure strutturali. Sia estesa perciò la platea dei soggetti beneficiari anche alle attività d’impresa e di servizi, sia incrementando fino al 150% il valore dei costi portati in ammortamento sui beni immobili oggetto d’intervento, siano compresi quali ammessi al beneficio anche gli immobili a destinazione produttiva e commerciale, siano estese le agevolazioni fiscali alle attrezzature sanitarie che producono un risparmio idrico. Se si riesce a favorire un percorso virtuoso sul medio-lungo periodo, che agevola la programmazione degli investimenti, ne potrebbe beneficiare tutta la filiera del settore. Entro il 2024 potremmo raggiungere un risultato insperato fino a pochi mesi fa".

Lato aziende The Watcher ha parlato con Gaetano Terrasini, CEO di Saint-Gobain Italia, leader mondiale nella produzione di materiali per l’edilizia, che ha rilanciato sulla bontà della proroga dell’ecobonus: “Gli incentivi fiscali messi in campo dal Governo rappresentano un elemento importante, solido e valido sia per il settore delle costruzioni sia per l’intero sistema Paese. È una mossa molto intelligente, che senza dubbio rappresenterà un volano per l’economia. Le misure favoriscono lo sviluppo in chiave sostenibile e la riqualificazione energetica, il tasso occupazionale e l’emersione del nero”. E aggiunge: “Purtroppo la discontinuità che da tanti anni caratterizza il nostro scenario politico, a differenza di altri Paesi, non favorisce gli investimenti strutturali, che necessitano di un lungo termine per dare dei risultati concreti ed effettivi. Anche la poca chiarezza burocratica è un grosso limite, le regole cambiano molto velocemente, sono soggette ad interpretazioni e non consentono pertanto di operare in maniera efficace. Il nuovo Superbonus 110% è importante soprattutto per l’obiettivo che si pone in termini di efficientamento energetico, fondamentale per l’impatto ambientale, e per lo svecchiamento del patrimonio edilizio italiano, che diventa sempre più vetusto. Una sua proroga fino al 2024 e anche oltre sarebbe pertanto auspicabile. Un elemento positivo introdotto è il credito di imposta, ma è importante in questa fase non cadere in procedure di carattere burocratico e interpretativo che possano trasformare tutto in una bolla.”

Il quadro è chiaro. L’idea della proroga dell’ecobonus e il suo rafforzamento con le risorse del Recovery Fund convince già molti. Ma anche le buone idee possono essere migliorate.

 

 

Paolo Bozzacchi

 

 

 

 

 

photo credits: Il reggino

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