Economia

È arrivata l’ora di un euro digitale?

28
Aprile 2022
Di Massimiliano Mellone

La Commissione europea ha recentemente avviato una consultazione sull’euro digitale, la forma digitale di moneta della banca centrale direttamente accessibile agli utenti, che integra il contante. I motivi di interesse sono vari. Questo strumento potrebbe offrire soluzioni transfrontaliere per i pagamenti e la diffusione dei pagamenti istantanei. Potrebbe favorire l’innovazione e la concorrenza nei pagamenti e rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’UE. Potrebbe inoltre rispondere alle nuove necessità relative ai pagamenti dell’industria 4.0.

Obiettivo principale della consultazione è raccogliere le opinioni delle parti interessate su bisogni e aspettative degli utilizzatori riguardo all’euro digitale e su come renderlo disponibile per il commercio al dettaglio, preservando allo stesso tempo il corso legale del contante. 

«Negli ultimi anni la digitalizzazione ha portato a cambiamenti innovativi nel sistema finanziario, con l’uso crescente di mezzi di pagamento digitali da parte dei consumatori. Si prevede che tale tendenza continui in futuro», ha dichiarato Mairead McGuinness, Commissaria per i Servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali. «Man mano che i pagamenti privati si digitalizzano, anche la moneta della banca centrale deve essere resa più moderna. La forma digitale – ha sottolineato – consentirebbe all’euro di rimanere rilevante in un mondo digitale e contribuirebbe a rendere l’euro accessibile a tutti, aggiungendosi al contante».

Per Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, «l’euro digitale offrirà importanti opportunità per la nostra economia. Adattando la moneta pubblica al 21º secolo possiamo rafforzare il ruolo dell’euro sulla scena internazionale e sostenere l’autonomia strategica aperta dell’UE».

Sull’euro digitale si è anche espresso Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della BCE, in audizione dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. Le preferenze dei consumatori stanno mutando e i cittadini usano sempre più strumenti di pagamento digitali. «Lo scopo principale dell’euro digitale – ha spiegato Panetta – è far sì che la moneta della banca centrale resti pienamente accessibile e utilizzabile in un’economia sempre più digitalizzata. Affinché l’euro digitale possa adempiere a questo ruolo, è necessario che i cittadini possano e vogliano utilizzarlo».

Quali possono essere i possibili impieghi dell’euro digitale? Panetta ha spiegato che «data la loro importanza, sia allo stato attuale sia in futuro, i pagamenti online e nei punti di vendita fisici, così come quelli da persona a persona, sono i candidati naturali ad avere la priorità tra i possibili impieghi di un euro digitale. L’euro digitale potrebbe poi essere utilizzato per i pagamenti da/o verso le amministrazioni pubbliche, ad esempio per erogare prestazioni sociali o per versare le imposte». Il tutto con l’obiettivo di ottenere effetti di rete. «Continueremmo a garantire ai cittadini l’accesso alla moneta della banca centrale – ha proseguito Panetta -, assicurandone la piena fruibilità per i pagamenti digitali e contribuendo a preservare la nostra sovranità». 

I co-legislatori hanno un ruolo fondamentale a tal proposito. Ad esempio, ha asserito Panetta, la possibilità di “pagare ovunque” potrebbe essere rafforzata attribuendo corso legale all’euro digitale. «Insieme con la Commissione europea stiamo analizzando a fondo tale questione. Siamo disponibili a discuterne ulteriormente in questi incontri, tenendo conto anche dei risultati della consultazione sull’euro digitale che la Commissione ha recentemente annunciato e che tocca anche questa specifica questione», ha precisato.

Infine, nel suo intervento, il Membro del Comitato esecutivo della BCE ha spiegato che il quadro giuridico sarà fondamentale al fine di garantire la tutela della privacy, una delle caratteristiche più importanti nella progettazione dell’euro digitale. «Noi garantiamo l’accesso al contante, lo strumento di pagamento dotato del massimo livello di riservatezza. – ha puntualizzato Panetta – Il nostro impegno come istituzione pubblica è preservare la fiducia dei cittadini riguardo tale aspetto anche qualora fosse emesso un euro digitale».

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