Bye bye dragone. Benvenuto elefante. Questo in sintesi il sentiment dell’economia globale, alla luce delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale. L’economia mondiale è tornata a “navigare in acque agitate”, ma l’elefante India è come se si trovasse a guadare un piccolo torrente. E nel 2023 crescerà molto meglio di tutti i principali competitor del G20, Italia compresa.
“Il peggio deve ancora venire”, ha ammonito l’FMI e ne abbiamo scritto qui. Ne sa qualcosa l’Italia, che comunque chiuderà quest’anno avanzando meglio della Cina e della Francia. Un risultato non da poco. Per il nostro Paese sarà recessione tecnica, e ripartenza con buona andatura a partire dalla prossima primavera. A livello di crescita globale c’è una probabilità su quattro che questa non raggiunga il 2% il prossimo anno. Evento capitato solo 5 volte nell’ultimo mezzo secolo.
Come si muove l’elefante indiano
Dieci anni fa, nel 2012, il Pil dell’India era pari a 1,84 trilioni di $. Nel 2020 i trilioni sono stati 2,62. E questo già la dice lunga sul balzo in avanti di Nuova Delhi. Poi si guarda all’oggi, dove è già stata superata quota 3 trilioni, e al domani, il 2023. Il prossimo anno l’economia indiana sarà quella che crescerà di più tra tutti i Paesi G20: +6,1% dopo il ricco +6,8% di quest’anno.
Per darvi misura della fuga in avanti dell’India, le previsioni FMI per il 2023 assegnano la piazza d’onore della crescita alla Cina (4,4%), seguita dall’Arabia Saudita (3,7%). Gli Stati Uniti sono visti attorno all’1%. Maglia nera per la Russia con una flessione del 2,3%.
Le ragioni del galoppo indiano
Scriveva il giornale britannico Virdict nel 2018: “Il governo indiano spiega che la crescita è trainata da una serie di riforme strutturali. Tra queste diverse privatizzazioni, l’introduzione di una nuova tassa su beni e servizi e la semplificazione delle procedure per gli investimenti esteri”. I frutti evidentemente sono maturati e Delhi sta passando all’incasso.
Standard & Poor (S&P) scriveva l’altro ieri: “La forte crescita economica e il solido bilancio estero dell’India dovrebbero fornire un cuscinetto contro un ambiente globale insidioso”.
Capita l’antifona. La crescita indiana viene da lontano e sta portando a casa in una congiuntura così insidiosa i frutti di riforme introdotte 4-5 anni fa.
Che l’Italia faccia tesoro di questa preziosa case history.