Economia

Convegno Oxfam: tassare per redistribuire, senza temere nulla

14
Febbraio 2025
Di Giuliana Mastri

Cosa serve oggi per rendere i sistemi fiscali a livello internazionale e in Italia più equi e progressivi e rafforzarne il potenziale ridistributivo, al fine di ridurre le acute disuguaglianze economiche e sociali che attraversano la nostra società? Se n’è parlato nel convegno di Roma dal titolo: “Lotta alle disuguaglianze, contrasto alla povertà e politiche di welfare: il ruolo dei sistemi fiscali”, promosso da OXFAM Italia, dalla Commissione Icrict e dal centro studi Nens.

Redistribuire, il primo modo è solo uno
Al convegno come relatore Joseph Stiglizt, premio Nobel per l’economia, che sul tema disuguaglianze è molto schietto: «Meno tasse e meno regole uguale più crescita? Falso. Una narrativa portata avanti per 50 anni in molti Paesi del mondo ottenendo solo fallimenti. Abbiamo visto che in 50 anni questo esperimento ha fallito, non in un Paese solo ma in tanti Paesi e per tanto tempo: dovrebbe essere chiaro che è fallito». E ancora, in riferimento alla “mano invisibile”, la metafora dell’economista Adam Smith sulla presunta capacità dei mercati di garantire una ridistribuzione della ricchezza e delle opportunità in modo efficiente: «Il motivo per il quale la mano è invisibile, è che non sta da nessuna parte, semplicemente non esiste».

Patrimoniale, il centrosinistra italiano ci sta
Quindi la linea sviluppata dai relatori è nel senso di una migliore redistribuzione della ricchezza, e soprattutto dall’alto. «Patrimoniale sì, ma globale. O, perlomeno, a livello europeo. Durante il dibattito a Roma Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni trovano un minimo comune denominatore in grado di tenere insieme senza troppi strappi la richiesta di Nicola Fratoianni di rilanciare il tema della tassazione delle grandi ricchezze in Italia e le sensibilità diverse presenti tra gli alleati di M5s e Partito Democratico.

Idee sulla tassa globale
Una tassa a livello globale, in grado di mettere al sicuro le economie dalla fuga di capitali, sembra essere la strada più praticabile a Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il segretario di Sinistra Italiana, tuttavia, appare più netto e propone di cominciare dall’Italia, frenando la fuga dei capitali con un sistema che preveda la tassazione «negli anni successivi, anche nel momento in cui i capitali sono usciti» dai confini. «Dobbiamo lavorare a un’alleanza internazionale, globale sul terreno della tassazione dei super ricchi. Ma c’è anche una questione che riguarda noi in Italia», spiega Fratoianni: «Credo che sia arrivato il momento dell’imposizione patrimoniale sulle grandi ricchezze», sottolinea Fratoianni approfittando dell’assist offerto da Joseph Stiglitz. Per Stiglitz, che parte dal contesto americano degli ultimi tre mesi, «L’accumulazione straordinaria di ricchezze in mancanza di regole» ha come conseguenza il formarsi di «diseguaglianze anche politiche» visto che chi detiene quelle ricchezze è in grado di manipolare il consenso e incidere sulla vita politica e democratica. Questo, aggiunge, porta a un sistema tale di diseguaglianze che finisce per bloccare il sistema economico. Il paradigma, quindi, va ribaltato: le tasse sono l’unico strumento certo per redistribuire la ricchezza».

Stiglitz: come fare con Trump
Joseph Stiglitz ha le idee molto chiare su come l’Europa debba comportarsi con Trump di fronte alle minacce di dazi: «Credo che Trump sia serio quando parla di dazi. Ma questo non significa per forza che poi dia seguito a quello che dice. Un aspetto di Trump è che non è razionale, non è consistente e non conosce a fondo l’economia e la politica globale. Può spingere le cose ad essere molto poco ortodosse, come abbiamo visto durante la prima amministrazione e le prime settimane di questa. Il miglior modo in cui le persone vedono Trump è come un bullo. La caratteristica del bullo è che se sei debole ti picchia di più. L’unico modo per rispondere ad un bullo è dimostrare forza. E se questa analisi è corretta, allora l’Europa deve rispondere con forza».

Conte: Meloni impotente davanti al Tycoon
«Abbiamo un governo che non ha una visione politica. Sono davvero inquietanti gli ordini esecutivi di Trump. Ma quello che preoccupa di più è l’afonia dell’Italia e dell’Europa. Abbiamo un governo che non ha una visione politica, una presidente del Consiglio che non propone una misura economica su cui poter dibattere e quindi assistiamo in modo passivo di fronte al tracollo della produzione industriale, il tema della povertà assoluta, l’aumento della cassa integrazione e con le associazioni di categoria che non stanno fiatando». Cosi il presidente M5s Giuseppe Conte all’iniziativa Oxfam.

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