Economia

Confindustria, presidenza: Garrone rinuncia, Orsini verso la nomina

03
Aprile 2024
Di Giampiero Cinelli

A correre per la presidenza di Confindustria sarà Emanuele Orsini, a cui ha aperto la strada la rinuncia di Edoardo Garrone. Proprio domani si riunisce il Consiglio Generale che dovrà decidere chi subentrerà al presidente uscente Carlo Bonomi, mentre l’elezione avverrà in 23 maggio nell’assemblea. Finora i candidati erano appunto i due, in base ai consensi ratificati.

Garrone ha motivato il suo passo indietro in una lunga lettera: «Per una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall’inizio», ha scritto, spiegando: «La scelta di anteporre anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli».

«Ho immaginato e pensato una Confindustria in cui il Presidente non si debba mai candidare
nel corso del suo mandato a ruoli politici esterni, una Confindustria che non accetti scambi con la politica, una Presidenza forte con una squadra autorevole e inclusiva e che rispetti le volontà e le delibere del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale». Sempre nella missiva: «Ho immaginato un Presidente che rispetti l’autonomia del Sole24ore e recuperi la sovranità di Confindustria nella Luiss, avendo chiari i fini per i quali la Confindustria ritiene strategico avere una propria università: formare giovani talenti che abbiano competenza di questioni economiche, giuridiche, politiche e sociali, e che siano consci dell’importanza, in particolare per un Paese come il nostro, del valore delle imprese e della cultura d’impresa».

Dunque il dirigente ha chiarito: «Quella della rappresentanza è un’attività complessa che non si inventa in un giorno e non si fa con approssimazione o, peggio ancora, con ipocrisia e arroganza che occorre invece combattere», poi rimarcando: «Occorre essere coerenti ed esemplari, tra il dire e il fare, la mia storia imprenditoriale e associativa, i valori che ho appreso da mio padre, da uomo di azienda, e sin dalla mia frequentazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, esperienza per me fondamentale per acquisire gli strumenti e le competenze per la rappresentanza, mi impongono di anteporre i fini per una Confindustria forte e all’avanguardia, alla mia persona e alle mie ambizioni».

Alla fine i ringraziamenti; «Ringrazio tutti gli imprenditori che mi hanno sostenuto con convincimento e determinazione in questi mesi per un progetto di successo che ci ha portati ad essere testa a testa a un giorno dal voto».

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