Economia

Assemblea Confcommercio, Sangalli: Ue si impegni sulla tassa minima globale

12
Giugno 2024
Di Giampiero Cinelli

«Il ruolo economico e sociale del commercio, dei servizi di prossimità sempre più si scontra col preoccupante fenomeno delle chiusure delle attività nelle città, dai centri storici alle periferie. La riduzione del numero di negozi, negli ultimi undici anni, ha addirittura superato in alcuni territori il 25%», ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, all’assemblea generale di Confcommercio, sostenendo che «il rischio di desertificazione commerciale è alla fine una ferita per l’idea di cittadinanza. Ma va livellato il campo di gioco: stesso mercato, stesse regole, amministrative o fiscali che siano. Nei settori del commercio, degli alberghi, dei pubblici esercizi, la quota di lavoratori stranieri regolari è pari ad oltre il 10%. Sul fisco penso alla Global minimum tax, per la quale occorre un deciso impegno europeo: resta determinante per raggiungere una giusta tassazione delle grandi multinazionali, delle grandi piattaforme digitali globali». Lo ripetiamo ancora una volta – ha prosegue Sangalli –: non è equo e non è giusto che un imprenditore, piccolo, medio o grande che sia, debba pagare le tasse tutte e subito, mentre questo non vale per le grandi piattaforme digitali».

All’assemblea di Confcommercio è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Capo dello Stato ha osservato che «il commercio, radice tra le più antiche della civiltà europea, costituisce un pilastro del modello sociale del continente, oltre che un motore decisivo, imprescindibile, dell’economia. È stato un elemento generativo della società moderna. Il commercio – ha aggiunto – è veicolo di libertà. Libertà di fare. Libertà di scambio. Libertà di impresa. Di scelta per i consumatori. Volontà e capacità di corrispondere ai bisogni delle persone, delle famiglie».

Mattarella ha parlato anche delle potenzialità del turismo: «Vi è un rapporto diretto tra insediamenti abitativi e servizi. La bellezza italiana, le espressioni diffuse della nostra cultura, hanno bisogno di luoghi vivi, di presenze intergenerazionali, di creatività, di progettualità. La ‘densità commerciale’ suggerisce stato di salute dell’economia e vivacità della vita dei nostri centri. È un contributo indispensabile alla tutela e allo sviluppo del ‘senso dell’Italia’: questo trova nel turismo il suo più formidabile elemento promozionale, diretto com’è a sviluppare attenzione e interesse verso il nostro modo di vivere, i nostri prodotti, la nostra cultura, i nostri paesaggi. È l’aspirazione a essere ‘italici’, almeno per un po’, che muove tante persone di altri Paesi nei grandi numeri di flussi turistici verso la penisola. Colpisce – ha sottolineato il Capo dello Stato – registrare che l’Italia sia il primo Paese dell’Unione europea per numero di notti passati da turisti provenienti da altri continenti. E non sfugge a nessuno la rilevanza che il turismo riveste per la trasversalità degli elementi che lo accompagnano, dai trasporti, alle visite dei luoghi del sistema culturale italiano, ai settori di alta gamma, accanto a quelli dell’ospitalità. Creare e distribuire ricchezza vuol dire corrispondere a un ruolo sociale».

Il ministro delle attività produttive e del Made in Italy Adolfo Urso ha valutato la situazione del commercio in ottica del sistema europeo: «Saluto con soddisfazione l’annuncio che la Commissione Ue ha fatto oggi dei dazi sull’ingresso delle auto elettriche cinesi in Europa per tutelare la produzione europea nella piena consapevolezza che abbiamo anche noi: la possibilità di riaffermare in Italia l’industria automobilistica italiana, uno dei settori trainanti dello sviluppo industriale del nostro paese a cui non vogliano assolutamente rinunciare. Con la leadership di Giorgia Meloni l’Italia è tornata a testa alta ad essere nazione protagonista in Europa. Il nostro capo del governo può presiedere la riunione del G7 nella consapevolezza di avere un intero Paese con lei e di essere leader che in Europa può dare può affidabilità e continuità e l’Italia può finalmente indicare la strada giusta all’intera Europa».

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