Economia

Caso Visco, Renzi: “Gentiloni sapeva ed era d’accordo”

19
Ottobre 2017
Di Redazione

E' scontro tra Renzi e Gentiloni sull'affaire Visco. Il governatore della Banca d'Italia è al centro del dibattito politico a causa delle polemiche sulla sua possibile riconferma da parte dell'attuale premier. La mozione presentata dal Pd contro la riconferma del governatore ha mandato su tutte le furie Gentiloni, facendo emergere una spaccatura interna al Pd e le tensioni tra il partito democratico e il governo. E, visto che il Colle non va oltre ai principi enunciati ieri e lascia che siano il premier e il segretario dem a sbrogliare la matassa, al momento sulla vicenda di palazzo Koch si registra una fase di impasse. Con l'esecutivo che ha preso qualche giorno di tempo in attesa che si stemperino i toni. Il timing dell'esito di questa partita è comunque gia' fissato per legge ed è quello del 31 ottobre. Non e' previsto alcun rinvio: la decisione su chi dovra' guidare l'Istituto deve avvenire entro quella data. Del resto sulla questione è da tempo previsto un Consiglio dei ministri per la prossima settimana. Ogni ipotesi sul campo resta aperta e la tensione tra i partiti non accenna a diminuire. Vanno all'attacco le opposizioni e il Pd renziano non arretra: la posizione di Visco, questa la tesi, non è così salda come appariva alla vigilia. Nessuna intenzione di disconoscere la mozione parlamentare e allo stesso tempo si ribadisce che non ci sarà alcuna intrusione: nè se si deciderà su una moral suasion per un passo di lato di Visco nè se il governatore verrà confermato. Tra le forze parlamentari c'è addirittura chi arriva ad ipotizzare un ricambio dell'intero board, ma in realtà l'eventualità che viene ritenuta più credibile, nel caso di una soluzione diversa da quella della conferma di Visco, e' quella di garantire una figura di continuità. I nomi sono quelli di Salvatore Rossi e di Fabio Panetta.

Il Pd e' diviso: all'interno della maggioranza non è solo Veltroni a considerare "ingiustificabile" la mozione presentata ieri in Parlamento. "Meglio non scriverne cosi'", il parere di Zanda che nel pomeriggio ha avuto un colloquio con il premier Gentiloni. "Non commento per carita' di patria…", dice il ministro Carlo Calenda. "Mi occupo in verita' di altre cose. Non devo occuparmi delle troppe cose che ogni giorno capitano e che sono deplorevoli", osserva Napolitano. C'e' chi, anche all'interno del Pd, accredita la tesi di una distanza anche tra palazzo Chigi e il Nazareno ma anche tra i dem si fa osservare come il presidente del Consiglio non abbia stoppato pubblicamente gli affondi contro l'attuale guida di via Nazionale. 

La tesi della possibile riconferma di Visco viene sponsorizzata da chi non intende dare il via libera ad un precedente pericoloso. Ovvero lasciare al Parlamento, per di piu' tramite una mozione, la possibilita' di entrare nelle dinamiche di un organismo da sempre considerato indipendente. La scelta su Bankitalia andra' fatta dal presidente del Consiglio ma sul nome alla guida dell'organismo palazzo Chigi si muovera' in sintonia con il Quirinale. E l'obiettivo dei vertici istituzionali resta quello di preservare i principi di autonomia di palazzo Koch.

Ma sulla mozione presentata ieri continua la polemica tra le forze politiche. "Ieri – il commento di Bersani – e' stata una brutta giornata, sono rimasto allibito dalla protervia e dalla leggerezza con cui si e' picconato un tema istituzionale di prima grandezza". "Leggo ricostruzioni e dichiarazioni assurde sulla mozione che abbiamo presentato ieri su Bankitalia – risponde Matteo Orfini – E allora forse e' utile mettere ordine: alzi la mano chi ritiene che i meccanismi di vigilanza abbiano funzionato egregiamente. Nessuno? Curioso. Dire che qualcosa non ha funzionato non e' minare l'autonomia di una istituzione importante. Semmai significa creare le condizioni per restituirle forza", aggiunge il presidente dem, "che il Parlamento esprima un giudizio su quanto accaduto non e' una ingerenza inaccettabile, e' la norma in una repubblica parlamentare". "Con la mozione del Pd su Visco abbiamo creato un precedente che andava evitato", incalza Gianni Cuperlo. "L'ipotesi di cambio Governatore della Banca d'Italia ci trova d'accordo perche' il Movimento 5 Stelle chiede che Visco vigili meglio da moltissimo tempo, quindi noi pensiamo che i crack bancari non siano stati in alcun modo vigilati da Visco", osserva il deputato M5S Roberto Fico.  

Il segretario dem, dal canto suo, replica alle polemiche in un'intervista pubblicata questa mattina dal Quotidiano Nazionale: "Il governo non era semplicemente informato della mozione dl Pd su Bankitalia, era d'accordo". La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma, come sa chi conosce il diritto parlamentare, prevedeva che il governo desse un parere. Che c'è stato. Ed e' stato positivo". "L'esecutivo e' composto da persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stanno parlando", ha insistito Renzi, "dunque: e' evidente che il governo sapesse e che anche fosse d'accordo".

Sulle polemiche contro la sua persona ha quindi aggiunto: "Mi spiace per le polemiche di Veltroni e Napolitano e di tutti gli altri, anche se rispetto la loro opinione. Ogni discussione aiuta a crescere, ma rimango stupito nel vedere reazioni cosi' dure a un semplice atto parlamentare. O vogliamo dire che il Parlamento non ha diritto di discutere?" "Auspico che scelgano la persona migliore: se il governo riterra' che la persona migliore sia l'attuale governatore, ne prenderemo atto. Ma il rispetto istituzionale non significa non chiedere chiarezza rispetto a cio' che e' successo. Noi abbiamo la coscienza a posto, spero che tutti possano dire lo stesso" ha concluso Renzi.