Economia

Calamità, l’assicurazione può divenire obbligatoria per le imprese

30
Ottobre 2023
Di Redazione

La crisi climatica è ancora molto dibattuta ma gli eventi climatici insoliti e dannosi sono agli occhi di tutti chiaramente in aumento. Lo si è visto in Europa anche nel mese di settembre, con un’Italia stretta tra la morsa della siccità e delle piogge catastrofiche nell’Italia settentrionale. Alla luce di questo il mercato sta già pensando a come adattarsi e a livello politico non possiamo non aspettarci sviluppi. Segnali di un nuovo approccio alla prevenzione in ambito ambientale si ipotizzano pure nella nuova legge di bilancio del nostro Paese, ora alle prese con ripensamenti e modifiche, ma tra le cui bozze si leggono importanti novità sul fronte dell’assicurazione per eventi calamitosi riguardo alle imprese.

In un passaggio si legge l’obbligo per le imprese di assicurare dai danni, entro il 31 dicembre del 2024 «i beni immobili e il loro contenuto, i terreni e beni strumentali materiali direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali». Sono escluse le imprese agricole per le quali restano le disposizioni relative al Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici. Gli eventi contemplati soni i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni.

L’obbligo assicurativo non si applica alle imprese i cui immobili rientrano in casi di abuso edilizio o costruiti senza le autorizzazioni previste, o che gravati da abuso commesso successivamente alla data di costruzione. Nel caso in cui le imprese non adempiano sono considerate sanzioni, da 200mila a 1 milione di euro, e l’inadempimento influirà sulla possibilità di accedere a sovvenzioni, contributi e agevolazioni.

Lo Stato parteciperà all’assicurazione, per il 50% dei risarcimenti entro un tetto di 5 miliardi l’anno attraverso Sace. oltre questa cifra a pagare saranno le compagnie e i loro riassicuratori. Questa misura è valida per gli anni 2024, 2025 e 2026. Secondo i dati il 78% delle grandi imprese sono assicurate da eventi calamitosi, mentre lo sono solo il 5% delle piccole.

Si vorrebbe delineare insomma uno scenario in cui siano gli attori privati a farsi carico per primi dell’assicurazione, in tal modo permettendo agli altri cittadini di non dover farsi carico, tramite la fiscalità, delle spese sostenute e da sostenere per rimediare a eventi gravi. Lo Stato non si defilerebbe del tutto ma farebbe da supporto. La svolta non è ancora ufficiale e certamente farà molto dibattere, il ministero delle Imprese e del Made in Italy potrebbe prendere una posizione importante.