Trend negativo delle borse in queste ultime settimane, ieri i mercati hanno chiuso in rosso anche per via della decisione, da parte di Fitch, di abbassare il rating degli Usa. Dal picco della tripla A ad un AA+. Quanto conta davvero quest’evento, considerando che si sta parlando della prima potenza mondiale? Non così tanto in realtà, ma tanto basta per far tirare i remi in barca agli investitori, che probabilmente hanno valutato anche in base alle trimestrali delle grandi aziende pubblicate in questi giorni.
Il FTSE MIB fa -0,86%, il CAC 40 (Parigi) -0,84%, l’AEX (Amsterdam) -1,05% e il DAX 40 (Francoforte) -0,95%. Male anche Madrid, -0,22% e il FTSE 100 di Londra, -0,65%. Ma appunto se la miccia è partita da oltreoceano, si è vista la performance negativa anche di Wall Street, con il Dow Jones che ha perso lo 0,98% a 35.282,89 punti, il Nasdaq ha ceduto il 2,17% a 13.973,45 punti, mentre l’S&P 500 lascia sul terreno l’1,38% a 4.513,45 punti.
E anche oggi le principali borse sono in perdita (ore 16:22), con Milano a -0,99%, Londra a -0,62%, Francoforte -0,88%. Sempre in rosso Nasdaq e Nyse.
Fitch ha motivato il suo rating riferendosi all’incertezza sulle politiche di bilancio pubblico degli Stati Uniti, in un periodo dove si deve ancora badare all’inflazione, ma allo stesso tempo senza impattare troppo sulle tasche dei cittadini. L’America peraltro si trova davanti a un abbassamento soddisfacente dell’inflazione con contestuali buoni risultati sull’occupazione, quest’ultimo un fattore che comunque può incidere sulla dinamica dei prezzi. Cresce inoltre il disavanzo pubblico degli Usa come ha rilevato Fitch. Ma appunto non è detto che tali elementi debbano realmente allarmare e infatti la segretaria al Tesoro americano Janet Yellen si è detta «fortemente in disaccordo con la decisione» dell’agenzia.
A Piazza Affari vola Iveco Group, registrando ieri un +1,65%, dopo aver comunicato un bilancio nettamente più positivo rispetto alle attese, con le azioni che hanno toccato un massimo di 9,818 euro. La moneta europea scende sotto gli 1,10 dollari. Il Btp a 10 anni ieri rendeva il 4,18%.
Sul fronte energetico il prezzo del petrolio frena la sua dinamica, oscillando tra gli 84 e gli 83 dollari al barile, nonostante il crollo delle scorte negli Stati Uniti (un calo record di oltre 17 milioni di barili per il greggio, molto più delle attese) ai minimi da gennaio.