Economia

BCE aumenta i tassi nonostante i segnali di debolezza europea

15
Giugno 2023
Di Francesco Tedeschi

“L’inflazione è in calo, ma si prevede che rimarrà troppo elevata per troppo tempo”. È con queste parole che il Consiglio direttivo inizia la nota che annuncia un ennesimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce. Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno aumentati di 25 punti base. L’ultima volta risale al 2001.

L’obiettivo rimane lo stesso: abbassare il livello di inflazione. Livello che come hanno fatto già trasparire nelle scorse settimane rimarrà elevato almeno per i prossimi quattro anni. Secondo le proiezioni macroeconomiche di giugno, infatti, la Bce prevede che l’inflazione complessiva si attesterà in media al 5,4% nel 2023, al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Francoforte ha quindi rivisto al rialzo le proprie proiezioni per l’inflazione core, il dato al netto di energia e cibo, in particolare per quest’anno e l’anno prossimo, a causa delle sorprese al rialzo dei mesi precedenti e delle implicazioni del robusto mercato del lavoro per la velocità della disinflazione.

In ogni caso – rassicurano dalla Bce – il peggio sembra essere passato, con l’inflazione complessiva che è scesa dal 10,6 per cento dell’ottobre scorso al 6,1 per cento di maggio. Nonostante questo l’economia dell’Eurozona sembra arrancare, con i dati ufficiali che hanno registrato la recessione tecnica della maggiore economia della regione, la Germania, segnando il passo verso un lieve recessione nel 2023.

«La domanda più grande riguarda la forward guidance», ha detto Greg Fuzesi, economista di JPMorgan. «Non siamo convinti che la dichiarazione segnalerà o suggerirà che il rialzo di luglio potrebbe essere l’ultimo». Ci si aspettava che la pausa della Fed temperasse le scommesse sul rialzo dei tassi della BCE, ma in realtà gli investitori hanno alzato le loro aspettative sui tassi durante la notte e ora vedono un altro rialzo dopo luglio come sempre più probabile.

A questo punto la cosa che salta all’occhio in maniera più evidente è lo scollamento. Se da una parte infatti pare che la crociata della Banca Centrale, nonostante stia dando i suoi frutti, si sta scontrando con la realtà. L’aumento del costo del denaro, come evidenziato su queste pagine da Hugh Hendry, sta portando ad una riduzione dei consumi da parte delle famiglie europee. Cosa che non era mai successa. Dall’altra parte il mercato finanziario sulla quale le operazioni delle Banche Centrali stanno maggiormente insistendo, pare che viva nel migliore dei mondi possibili. “Se guardassimo infatti solo alle Borse – scrive Morya Longo sul Sole 24 Ore di oggi – si direbbe che il mondo vada a gonfie vele. Wall Street è ai massimi da 14 mesi e a -8.7 per cento dal massimo storico toccato a gennaio 2022”. Si veda ad esempio il titolo Tesla, che vola da 14 sedute guadagnando oltre il 40 per cento sebbene le sue azioni valgano oggi 75 volte gli utili del 2022 e 10 volte il fatturato.

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