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Bce, altro taglio dei tassi d’interesse, l’inflazione fa meno paura
Di Giampiero Cinelli
La Bce ha annunciato oggi un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, in una decisione motivata dall’analisi aggiornata delle prospettive economiche e inflazionistiche. La mossa, che entrerà in vigore dal 18 dicembre, porta i tassi sui depositi al 3,00%, quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15% e sui rifinanziamenti marginali al 3,40%.
Il contesto della decisione
L’istituto di Francoforte ha sottolineato che la decisione si inserisce in un quadro di calo progressivo dell’inflazione. Secondo le ultime previsioni macroeconomiche, i prezzi al consumo sono attesi crescere mediamente del 2,4% nel 2024, per poi rallentare al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Un leggero rialzo al 2,1% è previsto nel 2027, anno in cui entrerà in vigore il sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’Unione Europea. Per quanto riguarda l’inflazione al netto di energia e alimentari (la cosiddetta “inflazione core” o “di fondo”) si stima una media del 2,9% nel 2024, che scenderà gradualmente fino all’1,9% nel 2026 e 2027.
Inflazione in calo, ma con riserve
Nonostante i segnali incoraggianti, la Bce invita alla cautela. L’inflazione di fondo – considerata un indicatore chiave della stabilità economica – suggerisce che l’obiettivo del 2% a medio termine sia raggiungibile, ma il percorso è ancora insidioso. Il rallentamento dell’inflazione interna, pur significativo, è ostacolato da fattori strutturali come l’adeguamento tardivo di salari e prezzi in alcuni settori.
Christine Lagarde ha commentato: «Non è ancora una vittoria sull’inflazione. Sebbene il processo disinflazionistico sia in corso, salari e prezzi stanno ancora risentendo dell’impatto degli aumenti inflazionistici passati». La presidente ha anche rivelato che durante la riunione del Consiglio direttivo era stato considerato un taglio più ampio, di 50 punti base, ma il consenso si è orientato verso un approccio più prudente.
Condizioni di finanziamento ancora stringenti
Nonostante l’allentamento dei tassi deciso quest’anno, la Bce riconosce che le condizioni di finanziamento rimangono rigide. «La politica monetaria resta restrittiva», si legge nel comunicato ufficiale, «e gli effetti dei precedenti rialzi dei tassi continuano a manifestarsi sulle consistenze creditizie». Questo scenario riflette un equilibrio delicato: da un lato, favorire una ripresa economica sostenibile; dall’altro, mantenere il controllo sui rischi inflazionistici.
Margini di manovra e strategie future
Il taglio dei tassi odierno sembra lasciare spazio a eventuali interventi futuri. L’approccio della Bce è guidato da una logica di gestione del rischio, mirata a bilanciare l’obiettivo della stabilità dei prezzi con il sostegno alla crescita economica. La mossa conferma che il Consiglio direttivo intende mantenere una flessibilità strategica, pronta ad adattarsi a nuovi sviluppi nel contesto economico globale. Resta da vedere se l’inflazione continuerà il suo percorso di discesa, consolidando così la fiducia in un futuro di stabilità economica per l’Eurozona.