Economia

Arab Italian Business Forum, il futuro passa da qui

28
Gennaio 2025
Di Giampiero Cinelli

Nei giorni scorsi Giorgia Meloni è volata a Riyadh e in Bahrein per incontrarne i vertici governativi e istituzionali. In Arabia Saudita ha partecipato a una Tavola Rotonda di alto livello, con l’intento di rafforzare la partnership strategica e commerciale. Tra i risultati, la firma di alcune Joint Venture del valore totale di 10 miliardi. L’Arabia Saudita e i Paesi del Golfo sono importanti in ottica stabilizzazione del Medio Oriente, con la nazione del Principe Mohamed bin Salman che possiede inoltre una forza economica rilevante. Come ne è consapevole la Premier, lo sono anche le realtà imprenditoriali italiane. Ecco perché oggi, nella cornice degli Horti Sallustiani a Roma, era in programma la quarta edizione dell’Arab Italian Business Forum, organizzato dalla Joint Italian Arab Chamber of Commerce (Jiacc), con il patrocinio del Ministero degli Esteri, del Ministero del Made in Italy, dell’Italian Trade Agency (Ice), dell’Ance, di Unioncamere e con il supporto della Lega Araba, della Union of Arab Chambers e di Promos Italia.

Obiettivo dichiarato: rafforzare e ampliare i rapporti commerciali tra l’Italia e i paesi arabi per offrire un’ottima opportunità di networking. A tal fine, nella seconda parte del Forum, sono state approfondite le tematiche del Piano Mattei, dell’innovazione tech in agricoltura, del Turismo e dell’intrattenimento.

Gli ottimi presupposti
Quello arabo è un «un mondo enorme che va dal nord Africa ai paesi del Golfo, un’area con la quale noi abbiamo ottime relazioni. È un mondo che interessa molto le imprese italiane, nel quale possiamo crescere come export e soprattutto avviare collaborazioni con paesi che sono in grande crescita e hanno voglia di Italia», ha detto Andrea Prete, presidente di Unioncamere. «L’area del Nord Africa e del Medio Oriente ha rappresentato circa 98 miliardi di interscambio nel 2023, e oltre 71 miliardi nei primi 10 mesi del 2024. Il nostro export nell’area è rappresentato soprattutto da macchine utensili, macchinari per la lavorazione del metallo, prodotti tessili e abbigliamento».

Riyadh punta a diversificare
Durante l’evento Othman Hakami, del Centro nazionale di sviluppo industriale, ha spiegato come oggi l’Arabia Saudita sia in una fase molto avanzata della Vision 2030, annunciata nel 2016 dal principe ereditario bin Salman. «Abbiamo fatto molti passi avanti in questi anni: l’idea principale della Vision è di sfruttare le risorse che finora non sono state sfruttate e allontanarci dall’economia che si basa solo sul petrolio verso un modello più diversificato. Si tratta di un processo complesso, per cui ci sono programmi e fasi che permettono di attuare questa Vision e ci permettono di sapere di cosa c’è bisogno in diversi settori. L’Arabia Saudita ha dimostrato di essere uno dei mercati più vivi nel Medio Oriente e rappresenta uno dei poli finanziari più importanti al mondo».

Da partener strategico a prioritario?
Così Maria Tripodi, Sottosegretaria al ministero degli Affari esteri, durante il suo intervento alla quarta edizione dell’Arab Business Forum: «L’Arabia Saudita è un partner economico e commerciale sempre più importante per l’Italia. Con il governo Meloni l’Italia sta avendo una proiezione molto efficace sul Mediterraneo allargato. Negli ultimi due anni c’è stato un rafforzamento delle relazioni con questi Paesi e in particolare con l’Arabia Saudita. L’Italia è proiettata in uno scenario dove c’è una strategia ben precisa, la volontà politica e la voglia dei nostri imprenditori di investire, di esportare il nostro know-how e di rafforzare le relazioni in quell’area del mondo che è strategica. L’Arabia Saudita rappresenta un partner prioritario e l’ambizione dell’Italia è di aver un ruolo di partner privilegiato. L’interscambio, in continuo aumento, ha superato nel 2023 i 10 miliardi di euro e SACE ha classificato Riyadh come Paese “GATE” (Growing, Ambitigus, Uransterming and Emerging) per i nostri imprenditori. Inoltre, sono sempre più numerose le imprese italiane che, grazie anche al supporto del Ministero degli Esteri, hanno deciso di scoprire l’Arabia Saudita».

I Paesi arabi e il Piano Mattei
Il Piano Mattei è dedicato all’Africa ma specialmente nella parte settentrionale di questo grande Continente siamo di fronte a popolazioni arabe. «I paesi arabi e mediorientali collaborano all’attuazione e alla visione del Piano Mattei ha detto Lorenzo Ortona, coordinatore vicario della Struttura per l’attuazione del Piano Mattei per l’Africa presso Palazzo Chigi –. Il piano ha un approccio incrementale e prevede di essere esteso anche ad altri paesi, focalizzandosi su alcuni settori prioritari. Il governo italiano vuole creare dei partenariati autentici da pari a pari con i paesi africani, anche con la collaborazione dei paesi arabi. Le collaborazioni con molti paesi del Golfo sono state attuate fin dall’inizio».

Africa e mondo arabo, passato e futuro passano da qui
«Il futuro dell’umanità è in Africa. Lo dichiarato al Forum 2025 Samir Majoul, presidente della Camera di commercio tunisina e membro del Consiglio di amministrazione della Jiacc. Tutto quello che possiamo fare insieme per creare ricchezza è nell’interesse comune dell’Italia e dei paesi africani» Secondo lui formando la gioventù, creando posti di lavoro e riorganizzando certi investimenti. Anche la Lega Araba si è mostrata propositiva. Ahmed Aboul Gheit, Segretario generale della Lega araba, si è espresso «entusiasta di vedere una relazione tra Italia e mondo arabo così forte che rappresenta un punto di incontro. Questa non è una novità. Si tratta di una relazione molto antica» Il Segretario generale ha auspicato che la relazione tra l’Italia e il mondo arabo continui a progredire, poiché «siamo tutti uniti dal Mar Mediterraneo».