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Anci, Pnrr: “Missione Italia” per rendere Comuni protagonisti
Di Ilaria Donatio
II PNRR di Comuni e Città è in piena fase attuativa: i cantieri sono aperti e in molti casi le opere sono state inaugurate, consegnando alle comunità locali nuovi servizi e infrastrutture. E “Missione Italia – 2021/2026 il Pnrr dei Comuni e delle Città”, l’appuntamento annuale di Anci dedicato al PNRR delle amministrazioni locali, ha affrontato la relativa dimensione tecnica e procedurale.
La due giorni – che si è svolta ieri e oggi, 4 e 5 luglio, presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, a Roma – giunta alla sua terza edizione ha l’obiettivo di offrire un supporto concreto ai Comuni attraverso il confronto con dirigenti e funzionari di Ministeri, amministratori locali e operatori economici.
L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza con una serie di focus tematici su rigenerazione urbana, coesione sociale, transizione energetica, digitalizzazione, cultura, sviluppo sostenibile, istruzione, salute e sport.
La scuola con il ministro Giuseppe Valditara
I Comuni “sono una grande palestra di democrazia” nonché il “luogo per eccellenza in cui la scuola può esercitare al meglio le proprie funzioni di inclusione e promozione” sociale. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto a “Missione Italia”, ha appena firmato un nuovo decreto che prevede l’erogazione di 515 milioni di euro da investire nella costruzione di nuove mense scolastiche. Così colmeremo il gap infrastrutturale nelle regioni del Mezzogiorno”, ha sottolineato. “Io credo nell’esigenza di diffondere il tempo pieno sempre di piu'”, ma questo “è possibile solo se dotiamo le nostre scuole di mense”, ha concluso il ministro.
Donnay (Ue), Italia chiave del successo del Piano in Europa
“I Comuni italiani sono per noi interlocutori fondamentali per capire come procede l’attuazione del Pnrr sul territorio, quali i progressi e le difficoltà incontrate”. A parlare Marie Donnay, Commissione europea e direttrice presso la Task force per la Ripresa e la Resilienza.
“Con più di 194 miliardi di fondo, l’Italia è il primo beneficiario in Europa del Piano. Delle 216 misure, 66 sono riforme e 150 gli investimenti e sono estremamente ambiziosi. Nel lungo periodo il Pnrr dovrebbe rafforzare l’economia italiana in modo strutturale. In quanto primo beneficiario, non nascondo che in Europa abbiamo un’attenzione particolare all’attuazione del Piano. Il Pnrr in Italia è una grande opportunità per questo Paese ma è anche la chiave del successo fondamentale per l’Europa per dimostrare che questi progetti condivisi possono funzionare come vera solidarietà e comunione tra Stati membri che possono trasformare le crisi in risultati concreti per i risultati europei”.
Urso: partenariato pubblico-privato fondamentale
“Il sistema dei Comuni – dalle Città metropolitane ai piccoli municipi – rappresenta la spina dorsale della nostra nazione e per questa ragione gli è riconosciuto un ruolo primario nella pianificazione e realizzazione dei progetti previsti dal Pnrr”. Così, Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy nel messaggio letto durante la terza edizione di “Missione Italia”.
“Il Piano”, ha scritto, “rappresenta una straordinaria opportunità per il Paese: grazie agli investimenti, che ammontano a circa 40 miliardi di euro, vogliamo trasformare e modernizzare l’Italia, stimolando la crescita economica e migliorando la qualità della vita dei nostri cittadini”.
“Siamo consapevoli che per massimizzare i risultati e raggiungere il successo è essenziale la stretta collaborazione tra il settore pubblico e quello privato – ha aggiunto – Fino a oggi, i nostri Comuni hanno dimostrato una straordinaria capacità di pianificazione e attuazione, rispettando tutti i target e le milestones indicati dalla Commissione Europea. Questo successo è stato possibile grazie a uno sforzo di programmazione senza precedenti e a un dialogo costante con il mondo produttivo e i principali soggetti economici e sociali. Siamo al giro di boa: adesso entriamo nella fase cruciale e più sfidante. La complessità dei progetti in corso richiede non solo competenze tecniche e amministrative, ma anche una visione condivisa e una cooperazione attiva tra tutte le parti coinvolte. Il partenariato pubblico-privato è il fulcro di questa strategia: solo lavorando insieme possiamo superare gli ostacoli, innovare e implementare soluzioni efficaci e tempestive”.
Rigoni (Pcdm), 42% progetti su digitale in chiusura
“Dall’Ue, oggi, sono arrivati due messaggi importanti, che quella in corso è una mission sfidante per l’Italia e che stiamo rispettando tempi, nonché che il percorso non finisce qui”. Così Luca Rigoni, Responsabile relazioni istituzionali Dipartimento per la trasformazione digitale per la Presidenza Consiglio dei Ministri nel suo intervento sugli investimenti Pnrr per la trasformazione digitali, intervento in cui ha ricordato le tappe principali degli ultimi tre anni fatti strategie, programmi e impegni e di condivisione del percorso con Anci. “Nel 2023 – ha precisato – abbiamo raggiunto numeri straordinari, merito di voi amministratori e della risposta capillare ai bandi da parte dei comuni, soprattutto dei piccoli comuni. Il 42% degli stessi progetti ha superato la verifica tecnica e siamo in fase di chiusura, 8 mila invece i progetti liquidati per un ammontare di 210 milioni di euro”.
Alcuni panel: sport e transizione tecnologica
Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci e sindaco di Valdengo, nel suo intervento alla sessione di ‘Missione Italia’ dedicata ai Comuni del benessere e della vita attiva, ha poi accennato all’iniziativa sviluppata con il ministero dello Sport che “ha permesso di finanziare playground in 1600 Comuni, centri che oltre ad assicurare impianti ai cittadini offrirà luoghi importanti di socializzazione per le famiglie e per le comunità”.
Secondo Andrea Billet, Capo Servizio Certificazione e Vigilanza, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, “l’obiettivo che ci siamo posti è quello di favorire il passaggio del 75% delle amministrazioni pubbliche al paradigma Cloud che assicura l’erogazione di servizi il più possibile efficienti ed economici”.
“Come dipartimento stiamo anche portando avanti una strategia di accompagnamento per realizzare in parallelo il consolidamento delle strutture informatiche della Pa – ha aggiunto – Inoltre, abbiamo avviato un confronto con gli enti dei territori per trovare il giusto equilibrio tra servizi efficienti e situazioni effettive”.
Segretaria: “Anci, modello per fare investimenti in Italia“
“Credo sia necessario prevedere un momento per fare il punto sul Pnrr. Anche perché ogni fase ha una serie di caratteristiche che possono essere affrontate soltanto facendo gioco di squadra. E Anci l’ha fatto con tutti i governi che si sono succeduti. L’idea di collaborare e stare insieme è quindi la modalità principale per gestire il Pnrr, nonché il modello più adatto per fare investimenti nel nostro Paese. Questo è l’impegno istituzionale dell’Associazione anche per il futuro”. Lo ha detto la segretaria generale dell’Anci, Veronica Nicotra.
“Tale flusso di investimenti è essenziale per il Paese e non si può pensare di tornare al passato”. E ha aggiunto: “Per quanto riguarda le criticità, è di fondamentale importanza ricordare ai comuni di caricare la documentazione sul sistema Regis che, in ogni caso, va migliorato – ha aggiunto. I dati sono positivi, 6 miliardi sono stati messi a pagamento e ci auguriamo di superare i 16 miliardi. Per quanto riguarda i pagamenti, infine, troppi Comuni lamentano un ritardo nei pagamenti e invito i ministeri di prestare particolare attenzione a questo aspetto”.
Gentile (Anci), aree interne sono due terzi del Paese
“Attraverso l’innovazione culturale si contrasta lo spopolamento delle aree interne”, ha detto Lino Gentile, delegato dell’Anci alle Aree interne. “Noi lavoriamo da tempi non sospetti all’Agenda del controesodo perché c’è un pezzo del Paese, il 66% del territorio nazionale (190mila km quadrati), che si sta spopolando che porta non solo alla mancanza di capitale umano ma anche di cura del territorio. Si tratta di due terzi del Paese che non partecipa attivamente allo sviluppo del Paese ma noi vogliamo essere utili al Paese. Nei piccoli comuni, che sono il 55% del territorio nazionale, si produce il 55% delle Dop”.
Immagini a cura di Simone Zivillica