Economia
Al via il Tecnopolo Mediterraneo a Taranto, hub di innovazione e sostenibilità ambientale
Di Ilaria Donatio
Un’iniziativa strategica che pone Taranto al centro di un ambizioso piano nazionale per l’innovazione tecnologica e la transizione ecologica. Così, il Mimit descrive il via delle attività del Tecnopolo Mediterraneo, nella Città dei due mari, più conosciuta come la sede di Ilva: e proprio “la riqualificazione del settore siderurgico sarà centrale in questo processo, garantendo la continuità produttiva attraverso tecnologie innovative a basso impatto ambientale”, si legge nella nota del Ministero.
Si dà, dunque, finalmente concretezza a un progetto che finora era rimasto solo sulla carta e che oggi proietta Taranto in una dimensione internazionale, diventando un punto di riferimento per la ricerca applicata e lo sviluppo di tecnologie avanzate, con particolare attenzione a energia pulita, economia circolare e decarbonizzazione dei processi industriali. Gli ultimi atti di nomina della governance sono appena stati finalizzati da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Un futuro industriale solido e sostenibile
L’intervento, spiega il Mimit, si inserisce nella più ampia strategia del Governo “per dare un futuro industriale solido e sostenibile alla città, simbolo della grande industria italiana e che ora può diventare sempre più un modello di sviluppo avanzato e di sostenibilità ambientale. La decarbonizzazione della produzione industriale e la riconversione del comparto siderurgico rappresentano pilastri fondamentali di questa trasformazione, con l’obiettivo di coniugare innovazione e transizione verde”.
“Oggi si compie un importante e significativo passo per rendere Taranto un modello di sostenibilità ambientale e di innovazione nei processi di decarbonizzazione”, ha dichiarato il ministro Urso. “Dopo aver avviato il rilancio dell’ex Ilva, con la prospettiva di farne il più avanzato impianto di tecnologia green d’Europa, aggiungiamo un altro tassello fondamentale nel mosaico che il governo, fin dal primo giorno, ha messo in campo per ridare a Taranto un ruolo centrale nel futuro industriale del Paese e rendere questo territorio un esempio nella transizione verde, vincendo la grande sfida della riconversione industriale”.
Un fondo da 2 milioni di euro del Mur
Due milioni di euro stanziati dal Mur. Così, la ministra Bernini che sottolinea come questa sia un’opportunità unica per Taranto, la Puglia e il Mezzogiorno. E precisa: “Il Mur ha stanziato, con un apposito fondo, 2 milioni di euro per far partire questo grande progetto che, in prospettiva, potrà vedere nel Tecnopolo la sede ideale per implementare le attività finanziate dal Piano ‘Just Transition Fund‘ per Taranto. Avremo così un polo scientifico d’eccellenza che sarà al centro dello sviluppo della politica industriale non solo del territorio, ma dell’intero Paese”.
Il professor Antonio Messeni Petruzzelli, ordinario di Gestione dell’Innovazione presso il Politecnico di Bari, è stato nominato presidente della Fondazione Tecnopolo. Andrea Alunni, esperto di trasferimento tecnologico con esperienza a Oxford e Bruxelles, assumerà il ruolo di Segretario Generale. Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da quattro membri: Lorenzo Ferrara, Antonio Felice Uricchio, Leonardo Conserva e Maddalena Vietti Niclot.