Economia

Africa, Tajani: ecco “Fondo Attanasio” per Pmi, subito 200 mln 

23
Luglio 2024
Di Ilaria Donatio

Il Mediterraneo non deve più essere cimitero di migranti ma grande mare di commercio, e in questo l’Italia può essere protagonista: la Farnesina, con le agenzie Simest, Ice, Sace e Cdp è pronta ad accompagnare le nostre imprese, che lavorano nei paesi africani o che che lavorano con esso”. Così, il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nel proprio intervento, in Farnesina, all’evento “Nuova misura AFRICA: strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”, organizzato insieme a Simest Sp.A., per presentare il fondo denominato “Quota Attanasio”, in memoria di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in Repubblica democratica del Congo nel 2021. 

Si tratta di una riserva da 200 milioni di euro di finanza agevolata nell’ambito del Fondo 394/81 – gestito da Simest (Gruppo CDP) in convenzione con il ministero degli Affari esteri – che prevede una dotazione complessiva di 4 miliardi di euro – con l’obiettivo di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in particolare delle Pmi.

Gli obiettivi della misura
La misura, presentata stamane alla Farnesina, è operativa dal 25 luglio, e ha una duplice finalità: supporto per la realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e attrazione di investimenti italiani verso i Paesi Africani. La liquidità è indirizzata agli investimenti per la transizione digitale ed ecologica, rafforzamento patrimoniale, acquisto di beni e macchinari strumentali, realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa. 

Sono finanziabili anche le spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano, e quelle delle imprese italiane che esportano beni e servizi, o che si approvvigionano di materie prime strategiche. 

Le imprese italiane: entro quando presentare la domanda
La misura – rivolta anche alle imprese italiane della filiera – prevede una quota a fondo perduto del 10% estendibile fino al 20% per le imprese localizzate nel Mezzogiorno e risorse riservate per le imprese femminili e quelle giovanili, oltre a Start-up e PMI innovative. Le domande di finanziamento potranno essere presentate sul Portale Simest a partire dal 25 luglio 2024.

Tajani: l’Africa rappresenta priorità nostra politica estera
“Per noi l’Africa rappresenta una priorità in politica estera al pari delle relazioni con l’Europa e delle relazioni transatlantiche. Consideriamo il continente africano come il nostro dirimpettaio con il quale vogliamo rinsaldare i rapporti. Sappiamo bene che l’Africa guarda a noi con grande attenzione e noi non dobbiamo deludere il continente africano”. Così, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Abbiamo dimostrato in tutte le nostre iniziative più recenti quanto per noi sia fondamentale, lo abbiamo fato in occasione del G7; quindi Mediterraneo e Africa sono per noi punti fondamentali di una politica estera che deve vederci protagonisti della crescita di un continente dove nel 2050 ci saranno due miliardi e mezzo di abitanti che non devono rappresentare un problema, come se fosse soltanto una questione migratoria, ma rappresentare una grande opportunità per noi e per loro”, ha precisato il ministro. 

E annuncia viaggi nel continente entro il 2024: ”Presto tornerò in Africa, a fine anno in Marocco, Mauritania, Senegal, dopo avere guidato le imprese agroalimentare in Tunisia ed in Egitto. Dobbiamo aprire nuovi meccanismi e mercati con partenariati, proprio di fronte alla trasformazione economica dell’Africa e dobbiamo essere in grado di offrire opportunità e accompagnare le imprese che possano organizzare joint venture e fare in modo che il partenariato economico tra Italia e Africa possa di nuovo rafforzarsi”, ha aggiunto. Il partenariato politico con una nuova cooperazione allo sviluppo che punta alla crescita è “il cuore di quello che noi abbiamo chiamato il piano Mattei che io considero una parte di quello che dovrebbe essere il grande Piano Marshall per l’Africa. La crescita dell’Africa è la crescita dell’Europa”, con l’obiettivo di “rafforzare gli scambi commerciali e con il Mediterraneo che diventi un mare di commercio e non un grande cimitero”.

Salzano (Simest): dalla misura Africa un messaggio d’impatto
“Oggi con la misura Africa” – ha spiegato il presidente di Simest, Pasquale Salzano – rendiamo concreto quel messaggio partito da gennaio e soprattutto lo rendiamo concreto con un messaggio di impatto. Le misure di finanza agevolata di Simest abbiamo calcolato che hanno portato ad un incremento dello 0,5% del Pil italiano, quindi un impatto concreto, reale, particolarmente significativo”. 

D’Arienzo (Simest): nuova misura non si esaurirà in un “click day”
La nuova “misura Africa” predisposta da Simest è stata pensata coinvolgendo altri attori, e definisce un plafond a partire da 200 milioni di euro che, tuttavia, non si esaurirà in un “click day”: la nostra volontà è di iniziare da 200 milioni ma abbiamo già trovato delle soluzioni nel momento in cui le domande dovessero essere superiori. Lo ha detto l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo, intervenendo alla presentazione della nuova misura di finanza agevolata del valore di 200 milioni di euro a valere sul Fondo 394/81, che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Africa. 

“La misura garantirà un tasso agevolato molto basso e avrà una durata fino a sei anni, e prevede fino al 10 per cento di investimenti a fondo perduto per le imprese e fino al 20 per cento per quelle del Sud. Lo strumento di finanziamento prevede inoltre una riserva del 10 per cento per le imprese giovanili, femminili e le start up“, ha affermato, precisando che la misura non è rivolta solo a chi esporta verso l’Africa ma anche alle importazioni di materie strategiche dall’Africa, che oggi per la maggior parte provengono dalla Cina. “Abbiamo voluto che questa misura fosse di stimolo ad altre imprese perché investano in Africa”, ha proseguito Corradini d’Arienzo, sottolineando l’importanza del capitale umano e della formazione giovanile. “Abbiamo deciso di supportare qualsiasi tipo di investimento delle imprese italiane nella formazione dei giovani africani, sia in Africa che in Italia”, ha concluso.