Cultura

Türkiye, turismo da record: parla Haluk Soner

19
Febbraio 2025
Di Redazione

La Türkiye continua a macinare record in termini di attrazione turistica. Per capire le ragioni di questa crescita The Watcher Post ha intervistato Haluk Soner, Direttore dell’Ufficio Cultura e Informazioni della Türkiye in Italia.

La Türkiye ha chiuso il 2024 con numeri record nel settore turistico. A cosa attribuisce questo successo? 
«Quello appena trascorso, dal punto di vista del settore turistico, è stato davvero un anno record. La Türkiye ha accolto 62,2 milioni di visitatori nel 2024, con una crescita del 20,3% rispetto al 2019, anno pre-pandemia, e del 9,8% rispetto al 2023. Questa crescita è frutto a mio parere di una pianificazione in termini di promozione internazionale, destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica. Rispetto a paesi come Grecia, Spagna, Italia, la Türkiye si sta posizionando come meta che può soddisfare i viaggiatori dalle esigenze più disparate: da quelle culturali (penso all’archeologia), a quelle legate al mare, alla montagna, al turismo sostenibile, ai prezzi accessibili come driver di attrazione. Dal punto di vista economico la Türkiye ha generato grazie al turismo 61,1 miliardi di dollari, con un aumento dell’8,3% rispetto al 2023. Superare poi i 60 milioni di visitatori è stato addirittura inaspettato: a ottobre il nostro Ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, notando i numeri ottenuti nei primi nove mesi dell’anno, ha scommesso su un ulteriore crescita aumentando il numero degli arrivi previsti a 61 milioni. Che ad anno concluso hanno superato i 62 milioni. Il 2024 ci dà la conferma che la strategia sull’attrazione turistica è quella giusta. E intendiamo riuscire a fare ancora meglio».

Haluk Soner – Direttore dell’Ufficio Cultura e Informazioni della Türkiye in Italia

Su cosa si basa questa strategia?
«Stiamo puntando molto sulla diversificazione dell’offerta finalizzata alla creazione di diverse proposte esperienziali in grado di attirare un numero sempre più grande e variegato di turisti: dagli appassionati di storia e archeologia, a chi cerca invece vacanze adrenaliniche e all’insegna dello sport, da chi viaggia alla ricerca di nuovi sapori, a chi si reca in Türkiye per un viaggio di fede. Più l’offerta turistica è variegata meglio si sposa con la destagionalizzazione e delocalizzazione dei flussi. È il modo più efficace per combattere l’overtourism e garantire a chi sceglie di visitare il nostro paese un soggiorno all’altezza delle aspettative, sempre attento alla sostenibilità. Nel 2022 la Türkiye è stata il primo Paese al mondo a raggiungere un accordo con il “Global Sustainable Tourism Council” (GSTC) a livello governativo e ad attuarlo come requisito settoriale. Questo programma premia le offerte turistiche realmente sostenibili certificandole. In questo modo i turisti possono scegliere soggiorni, ristoranti ed esperienze in modo consapevole. Tutto questo si accompagna ovviamente a grandi investimenti nella creazione di nuove infrastrutture, come ferrovie e piste ciclabili, per collegare il paese prestando attenzione all’impatto ambientale. Accogliere sempre più visitatori da tutto il mondo rimane una nostra priorità, ma ciò è possibile solo minimizzando l’impatto che l’aumento dei flussi turistici ha non solo sull’ambiente, ma anche sulla conservazione e preservazione dei numerosi siti archeologici che custodiamo».

Sempre più italiani visitano la Türkiye e sempre più turchi visitano l’Italia. Quest’anno il turismo turco nel nostro Paese è cresciuto del 9% facendo registrare 353 mila ingressi. La diplomazia culturale che ruolo ha nel rafforzare e consolidare i flussi turistici da e verso la Türkiye?
«Quest’anno la Türkiye ha accolto ben 720 mila italiani, il 19,5% in più rispetto al 2023. E’ un altro grande risultato che portiamo a casa. Tra i nostri paesi c’è un forte legame storico, favorito anche dalla comune appartenenza al Mediterraneo. Da sempre la Türkiye guarda all’Italia con grande rispetto e ammirazione, riconoscendole il primato assoluto per ciò che riguarda l’arte, la storia, ma anche la moda, l’architettura e la gastronomia. Sono orgoglioso di vedere che negli ultimi anni l’interesse verso la Türkiye da parte degli Italiani sia in costante aumento. Dal punto di vista della diplomazia culturale noi continuiamo a lavorare alla promozione di occasioni che permettano momenti di interazione per arricchire la comprensione e la conoscenza reciproca tra i due paesi e aumentare l’interesse turistico. Eventi, ma anche mostre, come quella che è ancora in corso al Colosseo a Roma sul sito archeologico turco di Gobekli Tepe». 

A proposito di questa mostra, come è nata l’idea di portare tra le mura dell’Anfiteatro Flavio la storia di uno dei più antichi siti archeologici al mondo?
«La mostra è stata curata da un team di esperti italiani e internazionali, tra cui Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Daniele Fortuna e Federica Rinaldi, ed è frutto della collaborazione tra il Parco Archeologico del Colosseo, il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e l’Ambasciata di Türkiye a Roma. Gobeklitepe è un sito straordinario, come lo è il Colosseo che ospita la mostra. L’idea nasce proprio dal desiderio di raccontare al pubblico italiano, ma non solo, l’affascinante storia di Gobeklitepe, uno dei siti archeologici più antichi e misteriosi al mondo. La mostra è ancora visitabile e sarà aperta al pubblico fino al 2 marzo 2025».

Quanto è importante il patrimonio culturale e archeologico turco nel posizionamento internazionale del Paese come destinazione turistica? Quali siti attirano maggiormente i visitatori?
«La Türkiye nel corso della storia è stata un crocevia di culture e religioni, un vero e proprio ponte tra oriente e occidente. Il patrimonio culturale e archeologico che questo mosaico di civiltà ha lasciato sul territorio turco è unico e inestimabile. Oggi la Türkiye vanta 21 siti Patrimonio UNESCO, ma la lista è in costante aggiornamento e chissà se quest’anno ci saranno ulteriori aggiunte. Tra i luoghi più visitati della Türkiye ci sono senza dubbio Istanbul, la Cappadocia, Pamukkale e il sito archeologico di Efeso, uno dei siti meglio conservati al mondo». 

Italia e Turchia quest’anno condividono la celebrazione di due eventi storici di grande importanza per i fedeli cristiani di tutto il mondo: il Giubileo e il 1700° anniversario del Concilio di Nicea. Questi eventi avranno un impatto sui flussi turistici dalla Türkiye all’Italia e viceversa? Sono in programma dei momenti particolari per celebrare la concomitanza di questi due momenti?
«Per i fedeli di tutto il mondo quest’anno è davvero un anno ricco di occasioni e opportunità per approfondire la propria dimensione spirituale. I nostri paesi sono protagonisti dei due appuntamenti principali della Chiesa Cattolica. La concomitanza tra Giubileo e anniversario del Concilio di Nicea senza dubbio si rivelerà un’opportunità preziosa per intensificare i flussi turistici tra Italia e Türkiye, che già oggi sono ricchi di pellegrini. Papa Francesco qualche mese fa ha espresso il desiderio di recarsi a Iznik, l’odierna Nicea. È atteso a fine maggio. E la visita sarà un’occasione di orgoglio nazionale». 

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