Cultura
Torna il Salone del mobile, un macrosistema che sfida le crisi
Di Massimo Gentile
Il Salone del Mobile apre i battenti per la sua 61esima edizione. La Fiera Milano Rho torna protagonista della scena del design internazionale rappresentando ancora una vola il consueto laboratorio globale di sperimentazione e contaminazione, luogo di creazione di cultura e generatore di pensiero, spazio inclusivo di incontro e confronto e produttore di valore aggiunto. Ponendo al centro i suoi protagonisti, visitatori ed espositori, e la loro esperienza, il Salone presenta quest’anno tre importanti novità: un unico livello espositivo, con gli espositori dei padiglioni superiori ricollocati in quelli inferiori per una coerenza di percorsi estetici, narrativi e di target di riferimento, per rendere la visita sempre più efficiente ed efficace e per ampliare le opportunità di incontro e relazione dei singoli marchi; un nuovo layout di Euroluce, che si fa tracciato urbano ad anello per non costringere il visitatore a innumerevoli scelte di percorso ma permettere, in poche centinaia di metri, di incontrare tutti gli espositori senza la frustrazione di perdersi qualcosa; una componente culturale diffusa negli spazi della biennale della luce, che si articola in contenuti pluridisciplinari, curati da un team di professionisti di generazioni, ambiti e provenienze differenti, che spaziano dall’architettura alla fotografia all’arte, con mostre, talk, installazioni site-specific.
“Come saranno le fiere di domani?” questa è una delle domande a cui il Salone del Mobile quest’anno prova a dare una risposta. Come ha spiegato la presidentessa Maria Porro «è un Salone ricco di novità, aperto a contaminazioni. Design e arredamento si nutrono di scienza, ricerca tecnologica, arte, fotografia, comunicazione digitale, editoria e tanto altro. Il nuovo format della manifestazione mostrerà questa relazione proponendo una nuova profondità di orizzonte» racconta. «Questo suo essere catalizzatore positivo e innovativo di pensieri, progetti, relazioni è ciò che lo rende polo d’attrazione internazionale: il 34% dei nostri espositori, dato in costante crescita anno dopo anno, è straniero – ha spiegato – attendiamo migliaia di visitatori da Europa, Stati Uniti e Cina, ma anche da Arabia Saudita, India e paesi dell’Estremo Oriente. Crediamo in un Salone che rispecchi la qualità e l’eccellenza di un intero sistema produttivo, un evento in grado di essere ponte culturale, motore economico e acceleratore di processi virtuosi nel rispetto dell’ambiente – non a caso, in questi giorni, verificheremo sul campo il percorso fatto per il conseguimento della certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile dell’evento – e in una Manifestazione dove tradizione, rigore e serietà si mescolano a passione e capacità di anticipare e produrre innovazione. Per questo il design, e tutta la sua comunità, continueranno a trovare nel Salone una casa ideale da abitare e visitare».
L’INDOTTO DELL’ARREDO NELL’ANNO DELLA CRISI DELLE MATERIE PRIME
Un comparto da 68mila imprese – pari al 14,9 per cento del totale manifatturiero – 298mila addetti – pari all’otto per cento del totale – un fatturato alla produzione di 56,5 miliardi di euro – pari al 4,6 per cento totale – e un incremento del 12,6 per cento rispetto al 2021. A dirlo sono i Consuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo che confermano come, nonostante anche il 2022 sia stato un anno di incertezze e instabilità geopolitica, le imprese del legno-arredo hanno saputo affrontare questi mesi con determinazione guardando al 2023 come a un anno di stabilizzazione. Il fatturato alla produzione della filiera è cresciuto del 12,6 per cento, passando dai 43,2 del 2019, agli attuali 56,5. Il +12,6 per cento è la sintesi di un +12,2 per cento delle vendite Italia (35,6 miliardi di euro) e di un +13,3 per cento delle esportazioni (21 miliardi di euro) che rappresentano il 37 per cento delle vendite totali. Nello specifico il fatturato del macrosistema arredamento (circa 29 miliardi di euro) registra un +11 per cento.
L’export della filiera (21 miliardi) con una crescita del 13,3 per cento è stato trainato soprattutto dagli Stati Uniti, (+25,7 per cento) che sono diventati la seconda destinazione davanti alla Germania (+9,7 per cento) e dopo la Francia (+9,5 per cento). La mappatura dell’export dell’macrosistema arredamento vede ancora la Francia confermarsi – con il suo 16 per cento del totale – il primo paese con 2,4 miliardi di fatturato e un 8 per cento di crescita. Seguono gli Stati Uniti che, con un export di circa 1,9 miliardi e una variazione del +25,5 per cento, si confermano la seconda destinazione con una crescita pari a 380 milioni. Terza destinazione la Germania (1,4 miliardi, +5,3 per cento), seguita da Regno Unito (799 milioni, +8,9 per cento) e Svizzera (728 milioni;+14,7 per cento). La Cina resta stabile al settimo posto con un incremento molto contenuto, pari al +2,1 per cento. Da segnalare con 290 milioni di euro e -24,2 per cento l’uscita della Russia dalla top ten, cui subentrano gli Emirati Arabi Uniti con 313 milioni e un +31,6 per cento.
Quest’oggi all’inaugurazione del Salone del mobile ha presenziato anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Ci sono tante cose che vanno incentivate e noi ci stiamo lavorando a partire da un prossimo collegato alla finanziaria che arriverà in Cdm proprio sul tema del sostegno alle eccellenze, che vanno dal sostegno alle pmi fiano alla difesa del marchio e alla formazione».
Foto in alto: Courtesy Salone del Mobile.Milano. Credits: Andrea Mariani, Alessandro Russotti, Diego Ravier, Francesco Rucci, Luca Fiammenghi, Ludovica Mangini, Saverio Lombardi Vallauri.