Cultura

Sport tra le eccellenze del Paese, consegnati 72 “Collari d’Oro”

22
Dicembre 2023
Di Alessandro Cozza

La massima onorificenza sportiva concessa dal Comitato Olimpico Nazionale, questo rappresenta il “Collare d’Oro al Merito Sportivo”. Un riconoscimento così alto, che chi lo riceve non può ricevere altre benemerenze di grado inferiore. Dall’istituzione del Collare d’Oro, nel 1995 e fino all’anno 2013, gli atleti che confermavano il titolo olimpico o iridato, non venivano insigniti nuovamente di tale Onorificenza, ma veniva attribuito loro il Diploma d’Onore. A partire dall’anno 2014, questo riconoscimento può essere concesso agli atleti meritevoli una volta l’anno, e per diverse annualità, nel corso della carriera sportiva.

Questa mattina, nella Palestra Monumentale del CONI, allestita per l’occasione, sono state consegnati settantadue collari, che fanno segnare un record per un anno non olimpico. A premiare atleti e squadre di tutte le discipline – da Gimbo Tamberi a Filippo Volandri, dal fioretto femminile alla spada maschile, da Bebe Vio a Matteo Bonacina – le più alte cariche del CONI e del Comitato Italiano Paralimpico, Giovanni Malagò e Luca Pancalli.

A fare gli onori di casa il Presidente del CONI: “Il modello sportivo italiano è la forza del movimento perché non lascia indietro nessuno. Nello sport i numeri dicono quasi tutto e noi veniamo da un triennio dove non si sono mai ottenuti risultati così importanti. L’Italia è in assoluto il paese che prova di più non solo a fare 382 discipline sportive, ma a cercare di essere il più possibile competitiva in tutte. È la forza del Paese e all’estero cercano di copiarci, ma il modello è tutto nostro. Nel triennio abbiamo vinto medaglie insospettabili e che magari non avevamo mai ottenuto prima. Ecco per fare meglio di Tokyo a Parigi serve che questi sport, nuovi nei risultati e generazionalmente, facciano il loro, insieme alle conferme dei vecchi”, ha detto Giovanni Malagò che però ha voluto chiudere con un messaggio forte e chiaro alle istituzioni, assenti in sala. “Penso che lo sport italiano sia un’eccellenza del Paese per prestigio e risultati. Ma penso anche che, ed è un dato di fatto, che ogni anno sia più complicato”, ha aggiunto il Presidente.

Questo premio può essere concesso: agli atleti italiani, che conseguono i risultati o i titoli stabiliti con specifica deliberazione della Giunta Nazionale del CONI; ai dirigenti sportivi, e nel limite di 5 per ciascun anno, che siano già in possesso della “Stella d’Oro al Merito Sportivo” e che abbiano per oltre quaranta anni onorato lo sport italiano; alle società sportive, sempre nel limite di 5 per ciascun anno, che abbiano una anzianità di costituzione di almeno cento anni e che siano in attività al momento della proposta di concessione dell’Onorificenza, a cui sia già stata conferita la “Stella d’Oro al Merito Sportivo” ed i cui atleti abbiano conseguito titoli in campo internazionale e nazionale.

“Siamo abituati a lavorare in silenzio, ma quando si incontrano persone che riescono a comprendere ciò che vogliamo poi arrivano le medaglie. Oggi siamo qui a celebrare le eccellenze dello sport italiano, vicino ai colleghi olimpici ci sono gli atleti paralimpici che rappresentano l’eccellenza di tutto un sistema. Ciascun atleta rappresenta un nucleo familiare, poi approda alle Federazioni e magari ai corpi dei gruppi sportivi dello Stato, un risultato per il Paese che è andato oltre facendo quello che nella società civile ancora non si riesce a fare”, le parole di Luca Pancalli il quale ha anche voluto sottolineare non solo quanto sia importante diffondere queste discipline nell’opinione pubblica, ma anche quanto il nostro sistema sia stimato nel mondo. “C’è l’orgoglio di avere Paesi che ancora oggi vengono in Italia per capire come facciamo ad andare così d’accordo con il mondo olimpico, come facciamo a ottenere così tanti risultati. Questo, insieme al fatto che le prossime Paralimpiadi andranno in onda su Rai2 permettendoci di entrare nelle case degli italiani, dovrebbe inorgoglire tutti noi”, ha concluso il Presidente.

Che siamo un paese di 60milioni di allenatori forse è vero, ma per fortuna ci sono grandi atleti che rendono grande il nostro Paese e che si stanno preparando per fare del loro meglio alle prossime olimpiadi di Parigi2024.

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