Cultura

“Pensaci Giacomino”, il grande classico di Pirandello torna in scena, al Quirino di Roma

12
Marzo 2024
Di Redazione

«Pensaci Giacomino, pensaci» dice il professor Toti prima di andarsene, sulla soglia della porta. Si chiude così tradizionalmente la celebre novella di Pirandello, una delle sue commedie più celebri, che mette in evidenza, ancora una volta, i paradossi esistenziali, i dilemmi sull’identità e il rapporto tra l’uomo e la società, tipici argomenti che contraddistinguono la dialettica pirandelliana. Lo spettacolo torna in scena a Roma, grazie all’associazione Progetto Teatrando, da martedì 12 marzo (fino al 24 marzo) al teatro Quirino, con la regia di Guglielmo Ferro e un cast di otto attori.

«È uno dei lavori in cui Pirandello riesce, restando immune da facili moralismi, a dar corpo con più intensità a una critica profonda – spiega Guglielmo Ferro – e assolutamente lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quell’ipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici». Toti, il protagonista, non appare come un vinto, né una figura triste o malinconica, di vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi l’unico che esce vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti; il più intelligente, in fondo, quello che sente di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio. «Non è il candore senile a impegnare il personaggio – continua il regista – ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun’altro e accettati per comodità».

LA TRAMA
ll professor Agostino Toti, l’insegnante ginnasiale interpretato dall’attore Pippo Pattavina, è piuttosto anziano ed è screditato agli occhi di alunni e colleghi. Solo contro tutti, si sente impossibilitato nel continuare a insegnare. Toti cova del risentimento nei confronti dell’intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti di quello Stato cui imputa il suo fallimento, prende per moglie una ragazza giovanissima, Lillina. Lillina è incinta di un giovane del paese, Giacomino, ma questo non distoglie Toti dal suo proposito, né sembra turbarlo più di tanto. Una serie di vicende finalizzate ad allontanare le dicerie su questo intreccio familiare “scandaloso” mettono a repentaglio l’integrità di quell’armonia spontanea, seppur diversa, che il professore aveva costruito accettando una serie di compromessi con la propria coscienza. Quando Toti capisce che sta per succedere qualcosa di grave alla sua protettatenta di convincere Giacomino con la fmosa frase “Pensaci, Giacomino!” a tornare e a restare definitivamente nella sua vera famiglia, quella che lui gli ha regalato, formata da lui stesso, da Lillina e dal figlioletto, con tutti i vantaggi umani, affettivi ed economici che ne derivano, senza curarsi dei pettegolezzi, delle invidie e del perbenismo ipocrita della gente.

Info: https://www.teatroquirino.it/