Le luci, i lustrini, il red carpet. Tutto è inconfondibile. Un’altra notte degli Oscar, la 95sima, ha catturato l’attenzione mondiale nel Dolby Theater di Los Angeles. Anche se a dire il vero la famosa kermesse sta vivendo degli anni calanti. Non era possibile nascondere un pò di tensione per la volontà di rilanciare la manifestazione, dopo per l’episodio dello schiaffo accaduto l’anno scorso e un’industria cinematografica che ora fa i conti con le piattaforme di streaming. L’impronta ce la si aspettava innanzi tutto da presentatori e annunciatori. A salire sul palco tanti nomi illustri come quello di Nicole Kidman, Antonio Banderas, Ariana DeBose, Harrison Ford, Jessica Chastain, Samuel Jackson. Doveva presentare anche Glenn Close che si è ritirata all’ultimo causa Covid. Il conduttore principale è stato l’attore Jimmy Kimmel, il quale secondo la critica se l’è cavata molto bene.
L’acme della serata arriva nel finale, quando Harrison Ford premia il miglior film: ‘Everything Everywhere All at Once’, diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert sotto lo pseudonimo di The Daniels. La trama parla dell’esperienza di due protagonisti tra mondo ordinario e multiverso. La stessa pellicola si è portata a casa anche la statuetta per miglior regia, migliore attrice protagonista (Michelle Yeoh), migliore attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis), migliore attore non protagonista (Ke Huy Quan), miglior sceneggiatura e miglior montaggio.
Serata magica anche per il lungometraggio tedesco ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ di Edward Berger, che vince l’oscar come migliore scenografia, scritta da Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper. Ovviamente si tratta di una rappresentazione della prima guerra mondiale (il titolo riprende l’opera di Hemingway), ottenendo anche altre tre statuette: miglior fotografia, miglior film internazionale, migliore colonna sonora (Volker Bertelmann).
Gloria anche per Brendan Fraser, è lui il miglior attore protagonista per l’interpretazione in The Whale, un film che approfondisce la vicenda di un uomo obeso e solitario, in una scenografia dal finale di fantascienza.
La miglior canzone originale è ‘Naatu Naatu‘ di Maragadha Mani e Chandrabose per la colonna sonora del film ‘RRR’. Battute, tra gli altri, Lady Gaga e Rihanna. Il premio Oscar per gli effetti sonori è stato assegnato a Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burton e Mark Taylor per il film ‘Top Gun: Maverick‘. Mentre i migliori effetti speciali sono stati reputati quelli di ‘Avatar: la Via dell’Acqua’, ad opera di Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon, Daniel Barrett.
E poi ancora: miglior sceneggiatura non originale a Sarah Polley per ‘Women Talking – Il diritto di scegliere’. Il miglior cortometraggio di animazione è ‘Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo’, di Charlie Mackesy e Matthew Freud. Il miglior cortometraggio documentario è stato assegnato a ‘Raghu, il piccolo elefante’, di Guneet Monga e Kartiki Gonsalves.
Niente per gli italiani
Erano poche le candidature dall’Italia. A provare a vincere sono stati Alice Rohrwacher per il cortometraggio Le Pupille e Aldo Signoretti per il trucco e il parrucco di Elvis. C’era anche un po’ di Italia nella candidatura di Applause di Diane Warren e Sofia Carson come miglior canzone originale per Tell it like a Woman, film antologico prodotto dall’italiana ILBE – Iervolino & Lady Bacardi Entertainment e diretto e prodotto dall’italiana Chiara Tilesi. L’Oscar, però, è andato a un’altra canzone, Naatu Naatu per RRR.