Uno schiaffo alla crisi sociale e un inno alla semplice felicità. La prima di “Nuda” al Teatro Ambra Jovinelli di Roma ha regalato agli spettatori una parentesi onirica, una serata con attori sospesi nel vuoto, danze aeree, burattini (umani e non), con vere e proprie acrobazie sceniche e attoriali, in un effluvio di teatro parlato, con tanto di accento brasileiro delle gemelle protagoniste. A noi di The Watcher Post lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo del 2014 di Daniele Finzi Pasca ha richiamato immediatamente alla memoria i racconti dello Jovinelli dei primi anni del ‘900: comico e al tempo stesso danzato, in qualche modo circense.
Fino al 27 novembre la nuova creazione della Compagnia Finzi Pasca trasporterà gli appassionati in mondi diversi, regalando non solo piani scenici che si sovrappongono e giocano tra loro, ma anche piani di lettura di una vera e propria performance teatrale a tutto tondo, ottima e godibile anche per i ragazzi, dato il suo forte impatto visivo ed emozionale.
I cinque artisti interpretano un teatro molto parlato e altrettanto fisico, espressivo, in un certo senso un modo completo di mettere a nudo (appunto) la propria espressività artistica. Senza sovrastrutture.
Colpisce il messaggio finale della pièce, molto intonato anche alla stretta attualità: trovate tempo e modo di considerare il gemello o la gemella della vostra vita. Un affetto, un parente, un amico, un vicino di casa. E se non riuscite a danzarci insieme, per lo meno invitatelo a cena per un sorriso insieme.
“Nuda” riesce a regalare allo spettatore una capacità di astrazione e sogno non comuni per il teatro contemporaneo. Il sottofondo costante è il gioco, mai inutile. Sempre con uno scopo.
Scritto e diretto da: Daniele Finzi Pasca
Con: Melissa Vettore, Beatriz Sayad, Jess Gardolin, Micol Veglia, Francesco Lanciotti