Luigi Gubitosi è il nuovo presidente dell’Università Luiss Guido Carli. Prende il posto di Vincenzo Boccia e la spunta in un toto nomi in cui c’era anche quello di Carlo Bonomi, attuale presidente di Confindustria, il quale alla fine ha indicato proprio Gubitosi e ha scelto di rimanere fuori dal Cda. Una scelta obbligata, perché a Bonomi mancava il requisito essenziale per candidarsi a quell’incarico: la laurea. Ha dunque pagato il prezzo di un vizio sostanziale, aggravato poi dalle successive indiscrezioni di stampa che hanno rinvenuto documenti in cui lo stesso Bonomi si appellava Dottore, pur non essendolo.
Si tratta di un precedente abbastanza singolare, perché normalmente i presidenti uscenti di Confindustria hanno sempre presieduto il cda della prestigiosa università romana, gioiello di famiglia per l’associazione degli industriali.
Nonostante ciò il cda di viale Pola, anche questa volta, è di assoluto spessore. Sono infatti stati nominati anche l’ex presidente del Consiglio ed ex giudice della Corte costituzionale Giuliano Amato, Monica Maggioni, ex presidente Rai e oggi giornalista della televisione pubblica, Luigi Carbone, ex capo di gabinetto del ministro dell’Economia Giovanni Tria nel primo governo Conte, Andrea Zoppini, avvocato ex sottosegretario alla Giustizia nel governo Monti, Antonino Mattarella, nipote del presidente della Repubblica e Paolo Magri, vicepresidente dell’Ispi e docente di Relazioni internazionali. Il presidente e vicepresidente esecutivo saranno invece Vito Grassi e Barbara Beltrame Giacomello, attuali vicepresidenti nazionali di Confindustria.
IL PRESIDENTE
Luigi Gubitosi è nato il 22 maggio 1961 a Napoli. Il suo cursus honorum è già conosciuto, anche per via di importanti incarichi aziendali che ha ricoperto. Dal 1986 al 2005 è noto il suo ruolo nel Gruppo Fiat, dove è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fiat Partecipazioni e membro del Consiglio di Amministrazione di Fiat Auto, Ferrari, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Dal 2007 al 2011 ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Wind, e dal 2012 al 2015 è stato direttore generale della Rai. Dal 2017 al 2018 è stato commissario straordinario di Alitalia, mentre dal 7 maggio 2018 al 17 dicembre 2021 è stato nel consiglio di amministrazione di TIM, di cui dal 18 novembre 2018 al 26 novembre 2021 è stato anche amministratore delegato e direttore generale. Il suo rapporto con la Luiss è cosa antica: da anni è infatti professore nel corso avanzato di Finanza Aziendale e in passato ha tenuto anche il corso di Strategie d’Impresa.
Per lungo tempo Gubitosi ha rappresentato l’uomo d’azienda a cui affidare le missioni difficili. È stato così nel caso della Rai, quando si è trattato di tagliare i costi e lanciare nuovi asset, cosa che fece con la quotazione in borsa di Rai Way, la società dei ripetitori (tra alti e bassi è arrivata a valere fino a un miliardo di euro). Ed è stato lo stesso anche in Alitalia, dove è riuscito nella difficile impresa di risanare i conti e gettare le basi per il rilancio della compagnia.
Alla Luiss il nuovo presidente dovrà dare la sua impronta al piano formativo che, in quanto Università privata, ha un modello molto ramificato e interessante, da sempre capace di fare rete con le realtà imprenditoriali e di management, attraverso la Luiss Business School e la Sole24Ore Formazione, nata dopo la vendita della Sole24ore Business School. Una sfida complessa, ma entusiasmante per Gubitosi, che dovrà governare un ateneo molto ambizioso sul piano internazionale nell’era della transizione digitale e di tutte quelle sfide in cui l’Italia di domani ha la necessità di giocare un ruolo da protagonista.
Una sfida ambiziosa per Gubitosi, senz’altro nuova. Ma dove in molti credono che possa riuscire. Del resto non è un caso se, come scriveva il Foglio, quando uscì da Fiat, dove ricopriva posizioni rilevanti nella gestione finanziaria, Marchionne lo salutò con un “ci mancherà”.