Cultura / The Watcher Photos
Le Passeggiate Romane del MAXXI, nelle scenografie del Maestro Dante Ferretti (video-intervista esclusiva)
Di Simone Zivillica
Da Fleet Street e il suo diabolico barbiere, dalla triste stazione ferroviaria di Parigi dove vive Hugo Cabret, fino al manicomio che regna su Shutter Island, il guizzo geniale di Dante Ferretti – 3 volte premio Oscar per la miglior scenografia – è atterrato al MAXXI di Roma con le sue Passeggiate Romane. Un viaggio nel tempo e nello spazio: dall’antichità di Roma, portata in mostra con reperti dell’epoca romana, passando per le vedute del Colosseo e della Basilica di Massenzio del Canaletto, fino a una visione più contemporanea della Capitale, messa in arte dalle mani di Capogrossi, Christo, De Chirico, De Dominicis e Ontani.
Un viaggio nel tempo, ma anche nello spazio: Ferretti decide di sfruttare appieno il potenziale del Museo ideato da Zaha Hadid e lo popola non soltanto delle grandiose opere concesse da Galleria Borghese, La Galleria Nazionale e Musei Capitolini, ma anche di elementi comuni dell’amata e odiata città, con le sue osterie e i tavolini all’aperto e i secchi strabordanti di immondizia. Riesce a regalare al visitatore una vera Passeggiata Romana, un’esperienza a 360 gradi che arricchisce chi la bellezza la ama, chi la ricerca, chi la vuole ascoltare e chi è disposto ad accettare che forse, una città come questa, non sarebbe motivo di tanto scalpore e attenzione se non fosse, inequivocabilmente, equivoca.
Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI, commenta così alla presentazione della mostra: «Dopo le collaborazioni con i grandi musei internazionali, che hanno inaugurato la nuova stagione espositiva, il MAXXI abbraccia ora le istituzioni sorelle della Capitale e accoglie nei suoi spazi avveniristici capolavori senza tempo, eterni come la città a cui è dedicata questa mostra. Un fortunato dialogo, al quale si aggiunge una terza voce, quella del cinema, che rappresenta una delle espressioni più fervide della ricchezza culturale del nostro paese. Infine, siamo onorati di poter aggiungere all’elenco di coloro che hanno prestato il loro genio al nostro Museo il nome di Dante Ferretti, un maestro che con la sua arte contribuisce a rendere grande il nome dell’Italia nel mondo».
Per Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, «passeggiate Romane è un formato di mostra inedito, un set cinematografico come allestimento per celebrare un dialogo universale tra le arti. Grazie alla collaborazione con Galleria Borghese, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e i Musei Capitolini, il progetto espositivo presenta una prospettiva sovrastorica così caratteristica della città di Roma. In una lettura dinamica degli spazi, Passeggiate Romane è un racconto stratificato che offre la possibilità di fruire opere del nostro patrimonio artistico normalmente non visibili al pubblico».
Una continua ricerca verso l’innovazione quella del MAXXI, capace di unire le meraviglie regalateci da artisti senza tempo alla genialità e al realismo di chi in questo tempo ci vive. È una mostra in grado di attraversare il pubblico come uno stato d’animo, in cui l’adorazione, lo stupore e l’ira per la città eterna si amalgamano e ci accompagnano in questa romantica scenografia di Roma, dedicata al suo popolo che “non è propriamente cattivo, ma passionale e selvaggio nella sua collera”, come scrisse Stendhal nel suo “Passeggiate Romane”, da cui la mostra prende in prestito il nome.
Dante Ferretti, infine, confessa che «quando sono stato contattato dal MAXXI per scenografare la mostra Passeggiate Romane ho capito subito che, finalmente, avrei avuto la possibilità di realizzare un’idea su Roma che ho in mente da molto tempo. Roma – Arte… questo connubio è uno dei miei pensieri ricorrenti degli ultimi anni tanto che gli ho anche dedicato una serie di quadri che sono nel mio studio a Cinecittà. Roma è arte, Roma e l’arte, l’arte a Roma… da qui l’idea che le Passeggiate Romane non siano necessariamente percorsi l’interno di un museo ma che siano passeggiate in una via, una piazza, uno scorcio caratteristico di quell’opera d’arte a cielo aperto che è la nostra Capitale. Però… c’è un però! Ed è che Roma, come tutte le grandi città, ha anche i suoi problemi. Per noi romani uno di questi è quello dei rifiuti che si è talmente “normalizzato” nelle vite dei cittadini da essere diventato un tratto caratteristico della bella Roma! Ecco quindi che nella via del centro di Roma che ho ricreato per la mostra troveremo bar, trattorie, antiche rovine romane, negozi ed anche gli onnipresenti cestini e secchioni pieni di immondizia. Senza che ciò vada ad intaccare minimamente la bellezza di questo scorcio romano dove l’arte – antica e moderna – viene esposta in un’opera d’arte – Roma – ed entrambe le arti si fondono perfettamente».
Interviste di Paolo Bozzacchi
Fotografie, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica