Cultura

L’Associazione Giornaliste Italiane in Campidoglio per “Raccontare il giubileo” tra politica, fede e giornalismo

06
Febbraio 2025
Di Marta Calderini

“Raccontare il giubileo” è il nome dell’evento organizzato dall’associazione Giornaliste Italiane che si è tenuto ieri nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Un confronto tra giornalisti e istituzioni ecclesiastiche, capitoline e regionali, per capire come il giornalismo, e le altre dimensioni della comunicazione, possono raccontare, insieme, l’anno straordinario che sta vivendo la Capitale.

Elisabetta Mancini, giornalista di Askanews e socia fondatrice di Giornaliste italiane, ha introdotto i lavori portando l’attenzione sui continui cambiamenti del mondo della comunicazione e del giornalismo. Raccogliendo il monito di Papa Francesco che ha invitato i «giornalisti a raccontare il significato spirituale di questo anno particolare”, Macini ha spiegato come “con questa giornata di confronto tra istituzioni e media sia importante comunicare, ma con verità».

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presente all’iniziativa ha parlato del ruolo che la comunicazione e i social capitolini avranno non solo nel narrare il Giubileo, ma anche nell’amplificarne il messaggio e i valori. Ha poi aggiunto che «da parte dell’Amministrazione Capitolina, vi è stato e vi è un grandissimo impegno perché la macchina organizzativa funzioni e sia all’altezza per accogliere fedeli che da tutto il mondo convergeranno a Roma. Questo è un giubileo che tocca davvero il cuore di tutti. La speranza, sentimento dal contenuto spirituale, è anche l’atteggiamento con cui guardare al presente, da vivere con ottimismo, senza essere schiacciati dall’utile».

Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha poi sottolineato quanto dal punto di vista delle istituzioni sia «importante raccontare la capacità di comunicare della nostra Città. Il giubileo è l’evento che catalizza milioni di persone, non solo cristiane. Quindi è importante accogliere con cammini, strutture e servizi i pellegrini che giungono a Roma per un pellegrinaggio dello spirito».

“Il Governo Meloni”, ha spiegato la sottosegretario al Mef Lucia Albano, «crede molto nell’evento del Giubileo e ha voluto istituire una cabina di regia per pianificare strategie organizzative, stanziando e investendo risorse per l’anno santo (2,3 miliardi). C’è stato un grande spirito di collaborazione, con approccio metodologico, come voluto dal sottosegretario Mantovano, che ha scandito i tempi, superando le difficoltà e differenze per raggiungere uno scopo».

Per Monsignor Fisichella, pro-prefetto per la nuova Evangelizzazione e incaricato da Papa Francesco per l’organizzazione del Giubileo: «Il primo racconto è quello dei volti, quelli di oggi, che collaborano in un clima di amicizia e responsabilità. Un grande lavoro di squadra per l’organizzazione di questo evento. Non ci aspettavamo nei primi 10 giorni più di mezzo milione di persone. I numeri però non sono la cosa più importante. Indicano semplicemente che c’è bisogno di spiritualità, attraverso il pellegrinaggio, cioè aiutare le persone a rientrare in se stesse. È una fase storica e tecnologica talmente invadente che annulla la persona e l’individualità».

Tra i relatori del convegno moderato dalla conduttrice televisiva Lorena Bianchetti, anche Bruno Vespa. Dopo aver illustrato alcuni aneddoti personali che lo legano al Giubileo del 2000, Vespa ha ricordato come sia fondamentale che il giornalismo infonda speranza nel riportare gli avvenimenti. »Raccogliendo il suggerimento di Papa Francesco ha spiegato bisogna raccontare sia il significato spirituale del Giubileo, sia Roma, straordinaria città. Il turismo giubilare non è alto, certamente di fede ma di massa. Alla luce delle grandi presenze, noi dovremmo rispondere affinché a Roma si torni».

Alle riflessioni di Vespa si è unito anche Davide Rondoni, responsabile dell’ottavo centenario della morte di San Francesco: «La speranza viene meno quando perdi qualcosa che ami. San Francesco, prima di morire, ha lasciato una poesia, Cantico delle Creature. La gentilezza e la nobiltà di un uomo si riscontra quando impara ad amare qualcosa che non è suo. Credo che un elemento di comunicazione sia quello di toccare la poesia del cuore. Se la vita è solo possesso la disperazione è inevitabile».

Intervenuti poi Andrea Tornielli, direttore della comunicazione della Santa Sede, e Gina Nieri, consigliere d’amministrazione Mediaset, secondo cui è necessario lasciare ai media la libertà di comunicare. «Credo sia importante – ha aggiunto – una grande attività legislativa, affinché sia possibile continuare a fare un’informazione responsabile in occasione anche di questo Giubileo».