Cultura

La mostra di Van Gogh a Roma è uno specchietto per allodole? No. Vi spieghiamo il perché

04
Novembre 2022
Di Gianfranco Ferroni

«Nessun danno, ma un gesto inutile» ha detto Iole Siena, presidente e Ad di Arthemisia, la società che ha organizzato la mostra di Van Gogh a palazzo Bonaparte a Roma, con riferimento all’atto vandalico con cui gli ambientalisti di Ultima Generazione hanno imbrattato un’opera dell’artista in segno di protesta.
Ma polemiche a parte, rispostiamo i riflettori sulla mostra. Van Gogh piace. Specialmente agli organizzatori delle mostre. Passando nella romana piazza Venezia si vede ogni giorno una lunga fila per riuscire ad entrare a Palazzo Bonaparte, nel Nuovo Spazio Generali Valore Cultura, anche dopo aver atteso quattro ore se privi di prenotazione, per vedere l’esposizione dedicata all’artista olandese, aperta al pubblico fino al 26 marzo del prossimo anno. La comunicazione è stata pianificata con largo anticipo, e i testi diffusi hanno definito la rassegna come “la grande e più attesa” del 2022. Sottolineando che “attraverso le sue opere più celebri ”viene“ raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo”.

Vincent van Gogh, Autoritratto, Parigi, aprile – giugno 1887
© Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands

Forse non è proprio così, ma la popolarità della sua figura è stata aiutata anche dalla sua estria e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers. Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose Lettere al fratello Theo Van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.

La mostra vale il biglietto: e anche quando lo spazio viene chiuso per le visite del turisti, ecco le “serate eleganti”: sì perché “in orari diversi rispetto a quelli della normale apertura al pubblico, le aziende hanno la possibilità di organizzare un evento speciale. L’evento esclusivo, unico e personalizzato nei dettagli, potrà essere articolato nella sola visita alla mostra, con servizio di guida-accompagnatore, o nella visita guidata riservata abbinata ad un momento conviviale”.

La combinazione, e la somma, tra pubblico amante della cultura e aziende che vogliono far trascorrere a clienti e dirigenti una sera tra le opere d’arte di Vincent Van Gogh appare vincente. L’artista olandese permette di ottenere sempre grandi numeri, regalando il successo di critiche e di incassi, da oltre trenta anni: come non ricordare la mostra alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, e poi come nome di richiamo in quelle a Palazzo Ruspoli nella Fondazione Memmo, nel milanese Palazzo Reale con il titolo “Van Gogh. L’uomo e la terra”, nel fiorentino Palazzo Strozzi con “Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana”, nel veronese Palazzo della Gran Guardia con “Seurat – Van Gogh – Mondrian”, e numerose altre.

E poi si possono dimenticare i selfie? Una volta nei musei vigeva il divieto assoluto di scattare fotografie, ma la voglia dei direttori, specialmente tra quelli provenienti dall’estero, di scalare le vette dei social hanno permesso “l’apertura delle gabbie” (come dice un vecchio soprintendente), con le influencer pronte a diffondere le immagini delle opere presenti nelle esposizioni, ovviamente alle loro spalle. Anche per questo a Palazzo Bonaparte è presente una sala multimediale dove, grazie a un’installazione audiovisiva, si può vivere un’esperienza immersiva ed entrare dentro alle opere più famose dell’artista olandese. Quello di Van Gogh, comunque, risulta un “brand” perfetto per calamitare l’attenzione. E le opere memorabili, comunque, ci sono. Particolari non secondari, la mostra è nata con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, produzione Arthemisia in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo. Main sponsor Acea, sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte. E il catalogo è edito da Skira.

Immagine in cover: Vincent Van Gogh, Natura morta con un piatto di cipolle, Arles, inizio gennaio 1889

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