Cultura

L’Italia perde un Maestro: Franco Battiato

18
Maggio 2021
Di Redazione

di Paolo Bozzacchi

 

Un Autodafé nazionale. Questa la reazione di tutta l’Italia della musica, della cultura, dell’arte, anche politico-istituzionale, alla notizia della scomparsa di Franco Battiato. La parola che ricorre ovunque è Maestro, perché Battiato non è solo un Musikanten (titolo di un suo film da regista su Beethoven), ma molto di più. E’ uno di quegli artisti capaci da mezzo secolo di scuotere coscienze, di animare dibattito, di rompere gli schemi. Il pensiero di Battiato ha influito su molto più di una generazione, aperto spazi oltre confini, musicato la vita dell’Italia dagli Anni ‘70 del secolo scorso. E’ questa la condanna pubblica alla quale chi ama Battiato è costretto da oggi. Il proselitismo della cura delle esistenze cui non ci si può sottrarre se ricevuto dal Maestro. Mi fermo qui perché lascio spazio individuale alla scelta dei modi e dei tempi dell’applicazione della non-pena.

“Sicuramente tutti abbiamo un’anima, solo che ognuno gioca un ruolo, come le zone attoriali. Subito dopo che si muore, se si ha un grado di coscienza elevato, te la cavi meglio di altri che non hanno approfondito e sviluppato”, ha dichiarato Battiato in un’intervista a Luigi Crespi che potete trovare qui

The Watcher Post racconta la politica, le Istituzioni. Perciò veniamo ai saluti a sole poche ore dalla notizia.

Sergio Mattarella: Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione, si e’ detto “profondamente addolorato dalla prematura scomparsa di Franco Battiato, artista colto e raffinato che con il suo inconfondibile stile musicale – frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione -ha affascinato un vasto pubblico, anche al di là dei confini nazionali”. 

Maria Stella Gelmini: “Non ci lascia solo un cantante, un musicista, un poeta, un regista, un pittore, uno scrittore… ci lascia un maestro di cultura, ci lascia un uomo speciale che ha fatto sognare generazioni di italiani. Franco Battiato mancherà tanto, a tutti noi”. 

Cardinale Gianfranco Ravasi: “…com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire (Franco Battiato, R.I.P.)”. Sono le parole di una delle più celebri canzoni di Franco Battiato, ‘Prospettiva Nevski’, quelle con cui il cardinale Gianfranco Ravasi scegliere di ricordare sui social il grande maestro nel giorno della sua scomparsa.

Attilio Fontana: “Ci lascia un geniale interprete delle parole. Un poeta della musica. Addio Franco. Nel leggere qualche cenno della sua biografia scopro che all’inizio della sua eccezionale storia c’è la Lombardia: nella prima metà degli anni Sessanta Battiato si trasferì a Milano dove cominciò la sua carriera artistica esibendosi al Club 64. Si avvicendava sul palco con Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi. Giorgio Gaber, poi, gli propose i primi contratti discografici. La sua musica vivrà per sempre”.

Virginia Raggi: “Con Franco Battiato scompare un musicista unico, artista all’avanguardia che con le sue opere ha fatto la storia della musica italiana. Ciao Maestro, grazie di tutto. Ci mancherai”.

Benedetto Della Vedova: ”Ho ascoltato, riascoltato e amato i testi e la musica di Franco Battiato nel corso dei decenni, in modo speciale. Una musica fuori dall’ordinario capace di cambiare in profondità. Tornerà nei suoi mondi lontanissimi. Grazie Franco”. Lo scrive su Twitter il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova di Più Europa, che aggiunge: ”Dei miei incontri con Franco Battiato -aggiunge- ricordo quello nella sua casa di Catania, per raccogliere la sua iscrizione al Partito radicale. La sua passione, il suo rigore spirituale, civile e politico, la sua dimensione transnazionale si incontrarono inevitabilmente con Marco Pannella ed Emma Bonino; fuori dagli schemi, radicale a modo suo”.

Lucia Borgonzoni: “La scomparsa del grande maestro ci addolora. La sua musica adesso è oltre le correnti gravitazionali”. Così la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni commenta la morte di Franco Battiato, cantautore siciliano che nella notte si è spento all’età di 76 anni nella sua casa di Milo. “Il suo genio, il suo poliedrico estro lascia un vuoto nel panorama italiano non solo musicale, ma anche artistico e culturale. Le sue poesie, trasformate in canzoni, hanno emozionato, e continueranno a farlo, intere generazioni. Grazie al maestro Battiato per aver condiviso la sua arte con noi. Sicuramente starà danzando con i gesuiti euclidei come le zingare del deserto” conclude Borgonzoni citandolo.

Fabio Rampelli: ”La musica di Battiato è stata poesia d’avanguardia, ricerca pura, sintesi di culture e di emozioni sublimi. Lontano da ogni categoria, possiamo dire di Battiato che è stato uno spirito libero, un ‘essere speciale’ che ci ha avvicinato a ‘mondi lontanissimi’ eppure a due passi da noi”. Lo afferma Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera. “Melodie inedite -aggiunge- sempre in cerca di un altrove. Sferzante castigatore delle umane mediocrità, ma sempre con il rimbalzo di una speranza: ‘Questo secolo oramai alla fine, saturo di parassiti senza dignità, mi spinge solo ad essere migliore, con più volontà’. Ciao Franco, ‘cambierà, sì che cambierà’…”

Filippo Del Corno: “Viaggiatore anomalo tra le frontiere dei linguaggi musicali, Franco Battiato ha incarnato il potere sciamanico del suono nel rappresentare miti e profezie universali, e lo ha fatto attraverso forme molto diverse tra loro per consistenza semantica e tradizione culturale, dalla canzone d’autore all’opera lirica, dalla sperimentazione elettronica alla ricerca acustica. La sua morte e’ una tristissima notizia per tutti coloro che lo hanno seguito e amato; da oggi il suo lavoro autorale, separato dall’identificazione con il suo carisma di interprete, richiede di essere considerato in tutta la sua articolata complessità’, a partire dalla riscoperta e dall’esecuzione di quelle partiture che nel corso degli anni hanno accompagnato i suoi successi più’ popolari, in un contrappunto di idee e pratiche davvero unico al mondo”. Così’ l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, ha commentato la scomparsa di Franco Battiato.

Carlo Verdone: “La scomparsa di Franco Battiato è un dolore immenso. Non è stato solo un grande sperimentatore coraggioso fin dagli inizi della sua carriera, ma con il tempo si è sempre di più avvicinato ad una dimensione mistica, più vicina all’Oriente che non all’Occidente”.

Vasco Rossi: “Addio al Maestro Franco Battiato. Viva Franco Battiato!”. 

 

Photo Credits: La Stampa

 

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