Cultura
“Il viaggio dell’Italia dell’editoria nel mondo”
Intervista con Angelo Piero Cappello (Cepell)
Di Paolo Bozzacchi
L’Italia dei libri sta per iniziare un viaggio sfidante e affascinante. Partirà il prossimo 21 aprile dalla Livre Paris per approdare nell’ottobre 2024 alla Buchmesse di Francoforte, quando il nostro Paese sarà ospite d’onore della fiera internazionale tedesca. Un viatico che a The Watcher Post racconta il Direttore del Centro per il libro e la lettura (Cepell), Angelo Piero Cappello, che per vent’anni ha lavorato negli Istituti Italiani di Cultura del Ministero degli esteri ed ha portato con sé, ora, una rinnovata sensibilità del Cepell verso la dimensione internazionale e la proiezione del libro italiano all’estero.
Direttore Cappello, qual è il ruolo del Centro per il libro e la lettura nelle politiche di promozione del libro italiano all’estero?
Già dal Regolamento istitutivo del Centro, nel 2010, la promozione della cultura all’estero veniva considerata una delle competenze di questo Ufficio del Ministero della Cultura (MiC). Senza sovrapposizione con le competenze istituzionali proprie del MAECI, anche il Cepell ha sempre preso parte all’organizzazione e al coordinamento della partecipazione italiana alle fiere internazionali del libro. Vero è però che con la Legge 15/2020 l’impegno del Centro verso una dimensione internazionale si è dilatato: dalla propulsione verso le residenze estive per traduttori realizzate d’intesa con il Sistema delle Biblioteche di Roma alla residenza estiva che il Cepell ha organizzato sul lago di Garda, dai finanziamenti per la presenza italiana alle fiere internazionali al sostegno alle traduzioni attraverso un bando pubblico ad hoc l’impegno del Centro verso l’export del libro italiano ha avuto una forte accelerazione negli ultimi tre anni.
Avete dunque “scaldato i motori” prima di partire per il viaggio che porterà l’Italia dei libri da Parigi 2023 a Francoforte 2024?
Sicuramente quello che inizia il prossimo 21 aprile, con Parigi, è un viaggio che ci vedrà protagonisti insieme ad altri attori istituzionali come il MAECI, la sua rete diplomatico consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, l’ICE, ma anche insieme alle associazioni di categoria come l’AIE. Non si è trattato semplicemente di “scaldare i motori”, ma di avviare un progetto di lavoro di “sistema”, che ha trovato proprio in questa nuova dimensione del Cepell il suo fulcro di coordinamento. L’Atto di indirizzo del MiC per il triennio 2023-2026 emanato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha ricondotto questa progettualità in un binario estremamente chiaro e definito: la promozione del libro deve rientrare a pieno titolo nelle azioni tese a proiettare in maniera più sistematica ed efficace «la cultura italiana nel mondo, quale opportunità di sviluppo per la nostra industria culturale e promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo». Negli ultimi tre anni abbiamo messo a terra le basi per quello che oggi diventa un progetto di rinnovata promozione dell’immagine del nostro Paese: presentare l’Italia di oggi attraverso l’industria editoriale. Un progetto che ci vedrà protagonisti e ospiti d’onore nel percorso che va da Parigi, fiera-vetrina del libro, a Francoforte, fiera mercato dell’editoria, passando per Bucarest nel 2023 e Varsavia, nel 2024, partecipando da protagonisti anche alla fiera di Guadalajara in quanto importante paese dell’UE che sarà ospite d’onore in Messico. Parigi, in questo senso, ha rappresentato la prima occasione di lavoro: insieme al MAECI, all’Ambasciata e all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, all’ICE e all’AIE, con il contributo di “Italissimo” (festival del libro italiano di Parigi) è stato prodotto uno sforzo di coordinamento, programmazione e presentazione di quelle “Passioni italiane” che saranno protagoniste nelle giornate di aprile. Lo stesso stiamo facendo per Bucarest, in maggio. E, nel frattempo, abbiamo già avviato l’interlocuzione con Ambasciata e Istituto di Cultura di Varsavia e con Ambasciata e i cinque Istituti di Cultura della Germania in vista della Buchmesse 2024. In due anni di lavoro contiamo di avviare un nuovo racconto dell’Italia, della sua produzione editoriale, della sua scrittura.
Quali e quanti libri porterete a Parigi?
Gli scrittori italiani presenti a Parigi saranno oltre 36, ma quel che conta non è la presenza fisica degli autori, quanto la diffusione del libro in traduzione francese: solo con i due bandi per le traduzioni 2020 e 2021 abbiamo finanziato un totale di 169.576,22 euro per 43 opere in traduzione francese (a cui si aggiungono le traduzioni finanziate con bando 2022, ma i dati non sono ancora disponibili). Un impegno di sistema per portare, citando ancora il Ministro Sangiuliano, ad una intensificazione della «rete di accordi, protocolli esecutivi e memorandum culturali per lo sviluppo dell’industria culturale e per la promozione dell’immagine dell’Italia all’estero» attraverso lo strumento libro.
E dopo Parigi?
Dopo Parigi proseguiremo in questo sforzo di coordinamento per la realizzazione di un percorso di nuova “narrazione” dell’Italia di oggi: avremo a disposizione il palcoscenico di Bucarest e di Guadalajara nel 2023, ma poi anche quello di Varsavia nel 2024. Infine, arriveremo a Francoforte avendo già rodato un meccanismo di coordinamento tra istituzioni e collaborazione con i privati che ci garantirà la migliore riuscita. Il viaggio all’estero dell’Italia dei libri è sfidante, ma contiamo di portarlo a termine nel migliore dei modi.