Cultura
Il Futurismo. La grande mostra a Roma chiude ogni polemica
Di Alessandro Caruso
Zang tumb tumb, tuona forte il ritmo del tempo nella grande mostra “Il tempo del Futurismo”, inaugurata oggi alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea” di Roma. Una mostra imponente, internazionale, approfondita e di grande fascino. Un progetto espositivo, curato da Gabriele Simongini, che restituisce grande vigore e centralità alla scena culturale italiana. Alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli e della direttrice della Galleria Renata Cristina Mazzantini la mostra ha aperto i battenti, tra opere pittoriche, installazioni, vetture avveniristiche, documenti, testi, antologia. Una mostra ricchissima che rende giustizia a un movimento culturale che ha rappresentato una delle più interessanti avanguardie del Novecento.
Diversamente dalle mostre del passato dedicate al rivoluzionario movimento d’avanguardia fondato nel 1909 da Marinetti, questa mostra si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Una riflessione oggi attualissima, se si pensa che lo tsunami tecnologico dell’intelligenza artificiale sta investendo l’umanità, avverando la profezia della macchinizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi.
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La mostra punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, si rivolge al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni. Per questo illustra i concetti di velocità, di spazio, di distanza e di sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Sono esposte circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano che non ha precedenti, insieme con un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca.
LA RISPOSTA ALLE POLEMICHE
In perfetto stile futurista, la mostra è stata precedute da tante polemiche. Polemiche che sono continuate anche durante l’opening, tra domande pretestuose e provocazioni fuori dal tempo. La migliore risposta è stata la velocità e la potenza dell’arte, che ha affossato qualunque tentativo di ridimensionare un tale capolavoro. Ne sarebbe stato contento Marinetti, che da esperto comunicatore pagava i giornalisti affinché scrivessero male del Futurismo. La polemica e la zuffa lo divertivano. E anche questa volta, in fondo, così è stato.
Unico difetto? La durata. La mostra è visitabile dal 3 dicembre al 28 febbraio 2025. Una esposizione così forse avrebbe meritato più tempo. Ma in tanti già sperano in una proroga.
Fotografie, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica