Cultura

Il berretto della vergogna

17
Novembre 2022
Di Sara Fronda

Un omaggio al grande Pirandello. Un omaggio al grande interprete, Gabriele Lavia.

Fino al 20 novembre il teatro Quirino di Roma mette in scena un omaggio al teatro d’autore. Lo stesso che riporta in platea i giovani e fa riflettere il pubblico più adulto su quella vita, per dirla alla Pirandello, una “soglia” troppo affollata del “nulla”.

Il Berretto a Sonagli è una delle opere più emblematiche dell’autore siciliano, cosiddette brevi, dove i protagonisti sono le apparenze, le ombre che muovono i fili dei pupi. Quelle marionette che si agitano alla disperata ricerca di un posto sul palcoscenico, che urlano, e frignano, e ridono senza contegno. Come se la propria vita fosse, per statuto, una recita per gli altri che sono spettatori ingiusti e feroci. Ma che decidono, con il loro giudizio spietato, il nostro destino.

Assistere ad un’opera di Pirandello a teatro è sempre come una immersione: nel dialetto; nella filosofia di una letteratura senza tempo; nei colori e sapori aspri e forti di una terra dalle mille contraddizioni. Non è importante conoscere la trama ma è fondamentale tendere l’orecchio a quelle parole che scorrono veloci come pugni nello stomaco.

Forse non la migliore delle rappresentazioni del Berretto a Sonagli ma la profondità dell’interpretazione di Lavia e quella lodevole dei suoi compagni di palcoscenico pacificano l’animo dello spettatore.

Lo stesso che dalla sua poltrona in sala si chiede se indossa anch’egli il berretto a sonagli. Senza saperlo.

Autore: Luigi Pirandello

Regista: Gabriele Lavia

Interpreti: Gabriele Lavia, Federica Di Martino, Francesco Bonomo, Matilde Piana, Maribella Piana, Mario Pietramala, Giovanna Guida, Beatrice Ceccherini

Musiche: Antonio Di Pofi

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