Cultura

Hajj 2023 da record: mondo musulmano unito a Mecca

30
Giugno 2023
Di Mattia Silvestri

Un Hajj da record. È iniziata lunedì scorso e terminerà sabato 1 luglio la settimana del pellegrinaggio rituale nei luoghi santi dell’Islam. Il più grande raduno religioso al mondo. Un Hajj 2023 del tutto speciale: il primo senza alcuna restrizione pandemica, che punta a  superare quota 2,5 milioni di pellegrini da oltre 160 paesi. Numeri da capogiro, da considerarsi anche come biglietto da visita globale per l’Arabia Saudita, che ha compiuto recenti passi da gigante con l’apertura al turismo internazionale senza visto e che punta decisamente -come la Saudi Vision 2030 insegna- a candidarsi quale Paese di eccellenza anche sotto il profilo dell’accoglienza a 360 gradi. Le strutture per la migliore accoglienza dei pellegrini e dei turisti si sono moltiplicate, così come i luoghi di interesse artistico e culturale: primo fra tutti la splendida Al’Ula, lontana da Mecca lungo la via dell’incenso nel nord-ovest del Paese, culla della biblica Dedan e patria della civiltà dei Nabatei. Organizzare l’Hajj per l’Arabia Saudita è motivo di grande orgoglio, tanto che è stato creato l’apposito Ministero dell’Hajj e dell’Umrah. Il giro d’affari generato dai pellegrini è stimato in oltre 12 miliardi di dollari l’anno, e per tutti coloro che non possono partecipare in presenza è garantita una diretta Tv fiume che dura l’intera settimana. Chi ha l’onore di partecipare deve affrontare temperature massime con punte di 45°. Ma sarà supportato dai 32mila tra infermieri e medici disposti nei punti strategici della città, i 14mila membri del personale e gli oltre 8mila volontari.

Cos’è la Hajj

L’Hajj è uno dei cinque pilastri dell’Islam, insieme alla testimonianza di fede (shahada), la preghiera (salat), l’elemosina (zakat) e il digiuno (sawm): tutti obblighi previsti dalla Sharīa per ogni credente musulmano, di qualsiasi sesso. Ogni fedele che disponga di facoltà economica e salute adeguata è tenuto a compiere almeno una volta nella vita l’Hajj. La Hajj è un’esperienza spirituale che cancella i peccati ed esalta l’unità dell’Islam. Si tiene nell’ultimo mese del calendario lunare islamico (Dhu al Hijja). Luogo di culto la Grande moschea di Mecca, dove si tiene il primo dei rituali di purificazione (Tawaf al Qudun), che precede il Sa’i’, cioé il passaggio a passo veloce per sette volte intorno al luogo più sacro tra le due colline di Safa e Marwa: la Kaaba. La Kaaba è il cubo di pietra nera coperto dalla kiswa, un drappo di seta italiana ricamato in oro da artigiani sauditi, che viene sostituito ogni anno. È il simbolo dell’unità dell’Islam e dell’unicità di Allah. Verso cui da tutto il mondo i quasi 2 miliardi di musulmani nel mondo si rivolgono durante la preghiera quotidiana. La Hajj terminerà con la Festa del Sacrificio (eid al-Adha). Nota tecnica: per il fedele musulmano il permesso di partecipare alla Hajj può essere ottenuto solamente una volta ogni cinque anni. 

Come si muovono i pellegrini

Non solo chilometri a piedi. I luoghi sacri di Mina, il monte Arafat e Muzdalifa sono collegati da un sistema di trasporto integrato, sostenuto da una linea ad alta velocità elettrica e sostenibile Mashair dotata di 17 treni che possono trasportare 72mila passeggeri ogni ora. Affiancata da oltre 24mila autobus a disposizione dei pellegrini.

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