Cultura
Falstaff : uno di noi, in scena al Globe Theatre di Roma
Di Sara Fronda
Amore, tradimenti, malintesi, scherno e scherzo. Falstaff e le allegre comari di Windsor, opera shakespeariana di fine ‘500 tra le più rappresentate, anima il Gigi Proietti “Globe Theatre” Silvano Toti di personaggi irriverenti e atmosfere senza tempo. La magia e la follia del genio inglese pervadono la scena grazie alla forza di un cast tanto caratteristico quanto di rilievo. Ognuno al posto giusto, nel personaggio giusto
Convince e coinvolge una delle poche opere quasi totalmente in prosa che, leggenda vuole, sia stata commissionata dalla Regina Elisabetta che ne richiese la stesura in 14 giorni perché affascinata dal personaggio di Falstaff presente nella prima parte dell’Enrico IV.
La trama, ricca di tutti gli espedienti teatrali che si convengono ad una rappresentazione, è quella nota del cavaliere ormai spiantato che cerca di risollevarsi corteggiando due donne dell’alta borghesia inglese: Madame Ford e Madame Page. Scherzo del destino vuole però, che le due donne, amiche e confidenti, si accorgano del piano ordito da Falstaff e decidano di vendicarsi. Come? Trasformando il falso adulatore nell’uomo gabbato su cui tutti puntano il dito e si prendono gioco. Una metafora dell’uomo contemporaneo vittima dei suoi stessi vizi che diventa il capro espiatorio di una società sempre più individualista e pronta al giudizio. Ma anche l’affresco di figure femminili intelligenti, perspicaci e in grado di guidare le dinamiche familiari.
Da non perdere! Per poi perdersi nelle piacevoli luci di un teatro che riporta indietro nel tempo in uno degli angoli più suggestivi di Roma
Piccolo suggerimento? Non dimenticate il cuscino!
La curiosità
Nota per gli amanti delle lingue. Il titolo tradotto in italiano Le allegre comari di Windsor è forviante. In italiano, infatti, il termine comari ha un’accezione negativa indicando una donna
“ciarliera” “pettegola”. In inglese il corrispettivo alla parola comare è “gossip” utilizzata dallo stesso Shakespeare ma in altre opere. Il titolo originale infatti è The Marry Wives of Windsor, dove il termine “wives” significa semplicemente moglie. Le due protagoniste, non sono delle comari, ma due donne borghesi virtuose, fedeli e intelligenti, definite “allegre” solo perché hanno l’ardire di prendersi gioco dell’uomo che voleva insidiarne l’onore
Il cast
Master Ford
Alessandro Averone
Slender:
Tommaso Cardarelli
Madame Quickly
Patrizio Cigliano
Madame Ford:
Antonella Civale
Nym:
Roberto Fazioli
Fenton:
Sebastian Gimelli Morosini
Robin:
Dario Guidi
Falstaff:
Antonino Iuorio
Giudice Shallow:
Roberto Mantovani
Anna Page:
Valentina Marziali
Evans:
Gigi Palla
Madame Page:
Loredana Piedimonte
Pistol:
Raffaele Proietti
Master Page:
Mauro Santopietro
Bardolfo:
Alessio Sardelli
Simplicio:
Federico Tolardo
Regia
Marco Carniti