Cultura
Dimore storiche, pronto il rifinanziamento del fondo per il restauro
Di Barbara Caracciolo
Nella prestigiosa cornice della Sala Spadolini del Ministero della Cultura si è tenuta ieri la presentazione del III Rapporto dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato elaborato dalla Fondazione Bruno Visentini in collaborazione con ADSI, Confedilizia e Confagicoltura. Lo studio coordinato dai due Condirettori il Prof. Luciano Monti e il Prof. Fabio Marchetti rappresenta la fotografia più autorevole degli immobili soggetti a vincolo sul territorio italiano. Un tessuto di arte diffuso, quello delle dimore storiche, che secondo lo studio copre oltre 35.000 dimore dando valore e ricchezza a territori molto spesso soggetti al rischio di spopolamento.
Un patrimonio che richiede cura e attenzione per essere manutenuto: dagli immobili fino ai parchi e giardini, con cura e attenzione i molti proprietari si dedicano come custodi ad un patrimonio che può essere un volano per molti borghi e territori.
Ma cosa chiedono le dimore storiche al governo e alla politica in generale? Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane ha ricordato che «ogni euro investito nelle dimore storiche determina benefici più che doppi per l’economia dei luoghi nei quali sorgono, concorrendo alla valorizzazione di un patrimonio identitario che tutto il mondo ci riconosce, sul quale possiamo e dovremo continuare a primeggiare. Per farlo serve un sostegno concreto della politica, che non può lasciare ai soli proprietari-custodi l’incombenza del mantenimento di questi beni».
Un appello che è stato recepito anche dalle istituzioni, infatti con un messaggio del Ministro della Cultura ai partecipanti ha affermato che «le dimore storiche sono certamente un segmento importantissimo del nostro patrimonio storico e culturale, un pezzo della nostra storia e delle nostre tradizioni, e quindi della nostra identità nazionale, che lo Stato ha il dovere di tutelare, valorizzare e promuovere».
All’evento ha partecipato anche il Presidente della Commissione Cultura On. Federico Mollicone, che già nella precedente legislatura si era occupato dei temi della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale privato. Proprio ai presenti ha confermato l’impegno del Parlamento e del Governo per prevedere già in legge di bilancio il rifinanziamento del fondo per il restauro aumentandolo oltre la sua capienza e l’aumento dei fondi per la rievocazione storica, così da creare circuiti che possano generare valore aggiunto per i territori. «Riconoscere questo patrimonio diffuso permette di sviluppare un’idea di cultura larga e innovativa».
Proprio il fondo per il restauro costituisce un importante contributo per la manutenzione e il restauro delle dimore storiche.
Ma l’impegno per la cultura da parte di Governo e Parlamento in ottica sinergica, non si ferma qui, Mollicone ha infatti condiviso un programma di provvedimenti riguardanti la cultura: questo permetterà di destinare risorse e misure specifiche per un settore, quello della cultura, di cui l’Italia può essere leader nel mondo.