Cultura
Dimore storiche, domenica la giornata nazionale. Un patrimonio da valorizzare
Di Giampiero Cinelli
Domenica 26 maggio è in programma la Giornata Nazionale delle dimore storiche. Iniziativa volta a far conoscere la miriade di luoghi di importanza storico-culturale e artistica, molti dei quali sono in realtà privati e situati in aree interne, come paesi e borghi. Nei piccoli centri di provincia verranno aperte quasi 600 dimore, permettendo un tuffo nel passato lungo cortili e palazzi. L’esperienza sarà arricchita da attività concertistiche, mostre e concorsi fotografici.
L’importanza a livello turistico
Per l’Italia questo tipo di turismo può essere un tassello importante, in realtà ancora un po’ sottovalutato, «se si considera che l’indotto per visite di ambito storico e culturale raccoglie 45 milioni di persone, le quali però si concentrano sull’1% del patrimonio nazionale, quando invece sono molte le rocche, i castelli, le case private anche in piccoli centri, come ad esempio in Molise e Abruzzo, che si possono ed è giusto che si vadano a vedere. Non è l’Italia minore, per me è l’Italia migliore», ha sottolineato Loredana Tartaglia, giornalista de La Repubblica, specializzata in turismo, a Largo Chigi, il talk di The Watcher Post.
Le istanze dell’Associazione
A Largo Chigi è intervenuto Giovanni Ciarrocca, segretario generale dell’Associazione dimore storiche italiane (Adsi). Ciarrocca ha spiegato che il mantenimento delle dimore è sulle spalle Adsi e non privo di difficoltà, soprattutto nel caso in cui gli eredi delle dimore manifestino la volontà di lascarle. Per Ciarrocca è necessaria la ricostituzione del Fondo Restauro del 2021, utile al patrimonio culturale privato, che fu sospeso nel 2024. «La misura deve essere pluriennale. Poi abbiamo bisogno anche dell’Iva dedicata al 4% per i beni culturali privati e pubblici, oltre al riconoscimento della specificità di tali beni culturali con un codice identificativo nazionale (Cin), Vogliamo un “Cin parlante” con una modulistica semplice. Importante sarà infine collocare la politica sulle dimore storiche all’interno della Delega fiscale e della direttiva green».
Supportare i proprietari
«Le dimore storiche sono luoghi deve ritroviamo radici, eccellenze, storia, artigianato, arte. Luoghi baluardi in difesa di elementi di riconoscibilità del nostro Paese. Bisogna prendere esempio da questi proprietari eroi, su cui gravano vincoli ambientali che non gli lasciano piena autonomia nella gestione degli immobili. Per questo bisogna evitare che questi immobili vengano alienati, ad ogni modo già c’è il vincolo di prelazione culturale (cioè in caso di vendita il primo acquirente dev’essere lo Stato). La riforma delle province ha creato mancanze nella manutenzione stradale che ricadono indirettamente anche sulla fruizione degli immobili culturali nelle aree interne. Ora è in esame il Decreto Coesione che fornirà i criteri per la spesa, c’è una grande quantità di fondi e si porrà il tema del più funzionale rapporto tra ruralità e zone urbanizzate», ha detto Manfredi Potenti, senatore della Lega, nella trasmissione di The Watcher Post.
Per chi fosse interessato all’evento del 26 maggio, è possibile visionare il programma e la mappa di tutte le aperture sul sito di Adsi.
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