Cultura

Le ragioni e i sentimenti delle Comunità ebraiche

27
Gennaio 2025
Di Daniele Capezzone

Mi riesce francamente difficile non comprendere le ragioni e i sentimenti dei numerosi e autorevoli esponenti delle Comunità ebraiche che hanno preannunciato per oggi la loro assenza dalle celebrazioni ufficiali del Giorno della Memoria. Con amarezza dico: fanno bene. 

Servirebbe a poco dare legittimazione a un momento di ricordo formale e rituale (c’è da temere: non privo di una certa dose di ipocrisia) se invece – prima e dopo quella pausa – continua a registrarsi un clima di costante ostilità nei confronti degli ebrei e di Israele. 

È come se ci fosse – questo sì – un istante di commozione per gli ebrei morti tanti decenni fa, ma preceduto e seguito da un’ondata di freddezza verso gli ebrei vivi oggi e tuttora in pericolo.

Va anche ricordato che il Giorno della Memoria non dovrebbe servire tanto alle donne e agli uomini di religione ebraica: che, nelle loro famiglie, hanno ben presente il tragico ricordo dei fatti della Shoah. Ma dovrebbe servire a tutti gli altri, a noi, per tenere viva un’attenzione e una consapevolezza. Cosa che – di tutta evidenza – non sta purtroppo accadendo.