Cultura
Comunicazione non ostile, il Manifesto per contrastare l’odio in rete
Di Redazione
“Si è ciò che si comunica”, “Prima di parlare bisogna ascoltare”, “Le parole hanno conseguenze” sono solo alcuni dei punti del Manifesto della comunicazione non ostile.
Il documento in questione è stato firmato dal Presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni Pietro Guindani – per conto dell’Associazione – e dall’ideatrice e fondatrice di Parole O_Stili, Rosy Russo. Insieme si impegnano ad osservare, promuovere e diffondere i dieci principi del documento e di contrastare l’odio in rete, sostenendo un uso più consapevole del linguaggio, sia da parte degli utenti, sia da parte di chi ricopre cariche politiche o istituzionali.
“La firma del Manifesto ci permette di supportare attivamente l’impegno di Parole O_Stili per la formazione e l’educazione dei cittadini del domani” – dichiara Pietro Guindani, Presidente di Asstel- Assotelecomunicazioni. “Siamo entusiasti di proseguire con la promozione di una moderna cultura della formazione del capitale umano tra le imprese e sostenere il processo di alfabetizzazione digitale anche grazie al progetto di educazione civica che metteremo in campo per le scuole primarie e secondarie. La rete – conclude il Presidente Guindani – attribuisce ai cittadini un grado di libertà elevato, per questo è fondamentale responsabilizzare i giovani tramite un’educazione digitale che guardi all’uso corretto di internet in tutti gli ambiti del suo utilizzo”.
A dare immediata concretezza alla sottoscrizione c’è infatti il sostegno di Asstel all’avvio di un progetto sull’educazione civica e la cittadinanza digitale – strutturato da Parole O_Stili – che sarà sperimentato in molte classi d’Italia (di ogni ordine e grado) nel settembre prossimo. Partendo dal “Manifesto della comunicazione non ostile” verrà tracciato un percorso per la promozione di una corretta comunicazione online che approfondirà anche aspetti legati alla Costituzione e alla sostenibilità. L’obiettivo è quello di favorire consapevolezza ed educazione al digitale fin dalla scuola dell’infanzia, in un’ottica di arricchimento continuo e progressivo, nonché di sviluppo di life skills fondamentali per crescere cittadini e cittadine digitali.
“La responsabilità sociale delle aziende si è resa ancora più evidente in questi tempi di Coronavirus. Con maggiore soddisfazione quindi accogliamo nella nostra community una realtà come Asstel, che ha saputo, non soltanto coinvolgere un network di aziende che stanno facendo un significativo passo avanti all’interno della discussione del contrasto ai linguaggi ostili, e che riconosce l'importanza dello sviluppo della cittadinanza attiva quale fondamento di una convivenza civile basata sui valori della solidarietà, della partecipazione responsabile e della cooperazione” – dichiara Rosy Russo.
Di certo un elenco di princìpi di stile, utile a migliorare il comportamento di chi naviga, è un bell'impegno di responsabilità che punta a rendere la Rete un luogo sicuro per tutti.
Nicolò Marcon
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