Cultura

Chi vuole rivoluzionare l’articolo di giornale

24
Ottobre 2022
Di Giampiero Cinelli

L’onda innovatrice nel campo dei media si espande ogni giorno di più. I cambiamenti tecnologici sono stati chiaramente accettati dal settore ma senza nascondere di essersi un giorno trovati nel mutamento in modo inaspettato. Nel caso di Semafor, invece, il progresso non è subìto ma innescato. Stiamo parlando di una neonata testata online di respiro globale fondata da Ben Smith e Justin Smith, uno un importante giornalista che ha lavorato al New York Times, l’altro un esperto di media ed ex capo di Bloomberg. Il progetto ha goduto di lauti finanziamenti e promozione. Nella dichiarazione d’intenti di questo fresco progetto c’è quello di reinventare l’articolo di giornale.

La forma dell’articolo è rimasta pressoché invariata fin dai tempi della sua apparizione. In sostanza, è un insieme di parole ordinate tra loro e volte a determinare un senso conclusivo. Tuttavia al giorno d’oggi, come spesso si sente dire, potrebbe aver mostrato i suoi segni di maturità. Dunque come riadattarlo a una modernità sempre più frenetica ma anche diversa e esigente? Secondo quelli di Semafor, scomponendolo. In realtà non verrebbe stravolto completamente l’articolo per quello che è in sé, ma a Semafor cercheranno gradualmente, in questa fase di sperimentazione, di separare nettamente la notizia e i fatti dall’opinione e dal punto di vista.

Verrebbe da dire che basta specificare se si tratti di un articolo d’opinione o di una news, ma come giustamente ha osservato l’editore esecutivo di Semafor Gina Chua, anche un classico articolo risente comunque del punto di vista dell’autore, oppure non fornisce esaustivamente una lettura globale del contesto o una visione contraria. Ecco perché gli articoli di Semafor saranno spezzettati sempre in tre o quattro parti, con in cima il fatto. Poi il commento del giornalista, dunque le opinioni contrastanti e nel caso in fondo anche un quadro di quello che la notizia può determinare.

La proposta del nuovo giornale non è passata inosservata e c’è chi tra i maggiori competitor non ha esitato a dire che sia un metodo superfluo, anche controproducente e meno agevole per il lettore. Comunque il tema di migliorare l’esperienza del lettore resta importante per molti media oggi. Bbc ad esempio ha deciso di presentare le notizie con paragrafi molto brevi, circa tre righe, e testi frammentati. E già da tempo si è diffuso l’uso di corredare i pezzi di molte foto, grafici, video e audio. I cosiddetti longform. C’è chi condensa l’articolo in liste di punti o sintesi (il sito Axios), chi invece inserisce in mezzo ai pezzi box recanti altri contenuti correlati all’articolo ma a cui si vuole dare molta importanza. Insomma i modelli sono ormai molti e la ricerca sta andando avanti. Sarebbe vana però senza saldare la fiducia con i lettori e l’idea che il lavoro di cui si fruisce sia utile. Proprio per questo Semafor ha lanciato la sua sfida.