Cultura

Al Maxxi, quando una foto vale più di mille parole 

23
Febbraio 2024
Di Francesco Tedeschi

“Questo è un giorno importante per il Maxxi: a due anni dall’invasione barbarica della Russia contro l’Ucraina, sosteniamo e promuoviamo convintamente questa iniziativa, nella consapevolezza che siamo purtroppo tornati nell’era del ferro e del fuoco, come disse Carlo Rosselli, martire della Resistenza” ha inaugurato con queste parole il presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, la mostra “Ucraina. Storie di resistenza” promossa dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, al Maxxi fino al 10 marzo. Un percorso fotografico che racconta e documenta l’impatto del conflitto sulle comunità ucraine colpite dalla guerra.

Presenti all’evento del Maxxi, anche l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia Jack A. Markell, il quale ha ricordato come “una foto valga più di mille parole” soprattutto quando le parole ammutolisco di fronte alla tragedia della guerra. Inoltre erano presenti anche la vice Ambasciatrice d’Ucraina in Italia Oksana Amdzhadin e l’Ambasciatore del Regno Unito in Italia Edward Llewellyn. 

Le foto della mostra sono state selezionati nell’ambito dell’International Visitor Leadership Program (IVLP), uno dei programmi di scambio culturale più prestigiosi del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, che ogni anno, attraverso le proprie Ambasciate in tutto il mondo, coinvolge circa 4.500 giovani artisti. Arianna Arcara, co-founder del collettivo di fotografi Cesura, tra i selezionati dal IVLP dell’anno scorso e autrice delle foto, ha accompagnato gli ambasciatori tra i suoi scatti e quelli degli altri colleghi selezionati: immagini scattate tra i palazzi distrutti nel Donetsk, nella regione di Kharkiv o nei rifugi di Kiev. Momenti di quotidianità che si alternano alle tracce del conflitto, mostrando civili che si addestrano per diventare soldati, ma anche volontari che preparano un pasto caldo per militari, medici e giornalisti.

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