Di Daniele Capezzone | 27 Febbraio 2023
Quel selfie “con vista bara” parla di noi…
Il surreale selfie “con vista bara” richiesto e scattato da uno sventurato nella camera ardente in memoria di Maurizio Costanzo.
Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Il surreale selfie “con vista bara” richiesto e scattato da uno sventurato nella camera ardente in memoria di Maurizio Costanzo.
Lo sciopero dei redattori di Repubblica: un editore deve mettere soldi senza poter compiere scelte di mercato o ha il diritto di prendere decisioni sulla linea editoriale così come sulla sostenibilità della testata che finanzia?
Nessuno rivolti la frittata, il problema non è un bacio. Guardando sulla Rai il Festival di Sanremo viene da dire: “Giorgia, privatizzala!”.
Gli schieramenti pensino anche al day after le elezioni in Lombardia e Lazio. Hanno entrambi molto da lavorare.
La reazione inaspettata di istituzioni, media e della politica rispetto agli insulti rivolti al ministro Crosetto da parte di Dmitry Medvedev
Sono trent’anni che discutiamo di giustizia. E ormai le posizioni sono abbastanza squadernate sia in Parlamento che nella società italiana.
Prima “pericolo fascista” poi “eccesso di draghismo”. Gli attacchi dei media italiani al governo Meloni non giovano a nessuno.
Una democrazia robusta necessita di una destra e di una sinistra forti.Ma l’opposizione percorre una via tutt’altro che credibile ed efficace.
Politica e società civile nel 2023 potrebbero non essere contrapposte. L’obiettivo? uscire dal tunnel della negatività e dello sconfittismo.
Che 2023 hanno davanti maggioranza e opposizione. La sfida è il rilancio dell’Italia. Qualche consiglio non richiesto.
Qatargate, il tentativo che comincia ad affiorare di scaricare la colpa dei fatti non ad attività corruttive ma ad un’azione di lobbying.
Nulla è mai “dettaglio” in una legge di bilancio.Ogni emendamento approvato o respinto significano soldi o tagli per l’uno o l’altro settore.