Di Daniele Capezzone | 03 Giugno 2024
La scommessa dei leader
Andiamo a vedere cosa c’è dietro l’astensionismo, che anche per le elezioni europee potrebbe essere molto rilevante.
Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Andiamo a vedere cosa c’è dietro l’astensionismo, che anche per le elezioni europee potrebbe essere molto rilevante.
Quando si parla di Medio Oriente molti media e settori rilevanti della nostra politica mostrano inquietudine non per Hamas ma per Israele.
Leader e partiti non hanno bisogno dei nostri consigli: sanno benissimo sbagliare (o azzeccare: è decisamente più probabile) da soli.
Dossieraggio: la parola d’ordine di solo qualche mese fa, sembra sparita dalle cronache mediatiche. Che fine ha fatto quel materiale?
Oggi, 6 maggio, sono trascorsi già 22 anni dall’assassinio nel 2002 (guarda un po’: da parte di un estremista ambientalista) di Pim Fortuyn
Dunque, la destra radiotelevisiva (per ingenuità o incomprensione del terreno di gioco) è riuscita nell’impresa di fare di Antonio Scurati un martire, un eroe, una…
Da una parte la sinistra sempre pronta a rincorrere fantasmi, dall’altra la destra che non riesce a schivare le trappole politico-mediatiche
La campagna elettorale non è nemmeno cominciata, eppure ci ha già sfinito: non si vede l’ora che arrivino le elezioni europee
Le ultime vicende elettorali hanno fatto riscoprire il vero animo del Movimento 5 Stelle: il giustizialismo
Dà un senso di vertigine constare la distanza tra le sfide che gravano sul nostro tempo, e la superficialità del dibattito pubblico italiano.
AI Act, siamo sempre lì, al ben noto trittico: “America innovates, China replicates, Europe regulates”, che esprime un’attitudine profonda.
Sia per chi esulta sia per chi è rimasto deluso, c’è il rischio che la politica risulti introvertita, centrata solo su agende e scadenze.