Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Per quante osservazioni si possano fare al centrodestra è criticabile l’atteggiamento della stampa contro la coalizione guidata dalla Meloni.
Migliaia di aziende sono al collasso a causa dell’impennata del caro bollette. Produrre a ritmi ordinari è antieconomico rispetto ai costi.
Sappiamo che le questioni di “politics” avranno un peso forte, ma suggeriremmo di privilegiare le priorità del paese.
Nella volata finale del centrodestra stupisce la sparizione della discussione relativa al reddito di cittadinanza. La polemica è più cauta.
La regina Elisabetta ci ha dato un esempio di come anche un sovrano può e deve saper dire una parola in meno.
Anche a Cernobbio, al Forum Ambrosetti, è risuonato il verbo “rassicurare”, con particolare riferimento a Giorgia Meloni.
Il rischio di “sconnessione” dalla realtà di politici e media non dovrebbe essere più materia di sorpresa. Ma continuiamo a stupirci.
Guai a dimenticare il problema delle bollette. I politici non sottovalutino la grave questione degli aggravi fiscali.
La campagna antifascista contro la Meloni dimostra la scarsa identità della sinistra. Un po’ di opposizione non potrà che fargli del bene.
Politica e social non sempre sono alleati, talvolta i leader farebbero bene a non mischiare la realtà con il microcosmo dei social network.
Nei sondaggi Fratelli d’Italia è il primo partito italiano. Meloni potrebbe essere il prossimo premier. L’intervista con G. Fazzolari.
Il dibattito pubblico, nonostante si voglia rimanere attaccati alla realtà, viene modellato sulle tendenze di giornata di Twitter.